Europol e INTERPOL contro i criminali che sfruttano il patrimonio culturale dell'umanità - NOC Press

Europol e INTERPOL contro i criminali che sfruttano il patrimonio culturale dell'umanità

 



L'ottava edizione di un'operazione contro il traffico internazionale di opere d'arte, nome in codice 'Pandora', ha visto il coinvolgimento delle autorità doganali e delle forze dell'ordine di 25 paesi. 

Guidata dalla Spagna (Guardia Civil), con il supporto di Europol e INTERPOL, l'operazione ha portato all'arresto di 85 persone e al recupero di oltre 6.400 beni culturali.

Durante Pandora VIII, sono stati effettuati diverse migliaia di controlli in innumerevoli aeroporti, porti e valichi di frontiera, nonché in case d'asta, musei e residenze private. Le forze dell'ordine hanno anche pattugliato il web e condotto oltre 6.000 controlli online, che hanno portato al recupero di 580 beni rubati. Nei paesi coinvolti, sono ancora in corso circa 113 casi penali e 137 amministrativi, con ulteriori arresti e sequestri previsti.

Punti salienti operativi

Pandora VIII ha portato al recupero dei seguenti manufatti rubati, tra gli altri:
in un'indagine condotta dalla Polizia nazionale spagnola (Policia Nacional) in collaborazione con il Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Служба безпеки України), sono stati recuperati 11 oggetti per un valore di oltre 60 milioni di euro. Il procedimento penale riguardava riciclaggio di denaro e traffico illecito di oggetti archeologici in oro provenienti dalla cultura "scita", che erano stati rubati in Ucraina e introdotti clandestinamente in Spagna.

In un altro caso, la Guardia Civil spagnola di Cordova, con il supporto e la consulenza di archeologi del governo dell'Andalusia e del Museo archeologico di Siviglia, ha sequestrato una collezione privata di oltre 350 oggetti. La collezione era composta da pezzi litici, ceramici e metallici di vari periodi archeologici.

La polizia rumena (Poliţiei Române) ha recuperato un'iconostasi in legno risalente al periodo compreso tra il 1850 e il 1880, rubata da una chiesa in Romania e oggetto di un tentativo di vendita online.

L'Agenzia doganale bulgara (Агенция Митници) ha sequestrato 432 monete antiche provenienti dalla Turchia e destinate alla Francia.

In due indagini della Polizia ellenica (Ελληνική Αστυνομία), sono state sequestrate 43 anfore antiche e due persone sono state arrestate.

Dopo aver eseguito controlli online, la Polizia nazionale polacca (Policja) ha localizzato e sequestrato 229 oggetti in un negozio di antiquariato. Alcuni degli oggetti erano in avorio e il valore totale dei 229 oggetti è stimato in 140.000 euro.

Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è riuscito a identificare e successivamente sequestrare un dipinto contemporaneo che veniva venduto online. Se fosse stato autentico, il dipinto avrebbe avuto un valore di circa 150.000 euro. Durante la perquisizione, gli ufficiali hanno trovato anche vari articoli contraffatti.

In un'indagine separata, i Carabinieri hanno sequestrato oltre 2.000 frammenti di manufatti ceramici e litici, come punte di freccia e punte di lancia. Gli antichi oggetti risalenti al Neolitico e all'Età del Bronzo erano stati messi in vendita online.

La Direzione generale delle dogane e delle imposte indirette francese (Direction générale des douanes et droits indirects) ha sequestrato un dipinto esportato illegalmente dall'artista vietnamita Mai Thứ (1906 - 1980) all'aeroporto di Parigi Charles-de-Gaulle. Il dipinto ha un valore stimato di 167 440 EUR.

In collaborazione con altri partner nazionali, la Polizia nazionale ceca (Policie České republiky) ha individuato e controllato le vendite di diversi oggetti storici rubati. Tra gli altri, una statua lignea di San Bartolomeo (datata tra il 1658 e il 1660) è stata messa in sicurezza e restituita al suo proprietario originale. Nel 1994, questo manufatto culturale nazionale era stato rubato dalla "Cappella dell'Ultima Cena" a Římov (České Budějovice) per essere poi venduto online.

Cooperazione internazionale tra paesi e agenzie

In qualità di co-leader di questa operazione, Europol ha svolto un ruolo fondamentale, facilitando lo scambio di informazioni e fornendo supporto analitico e operativo alle singole indagini nazionali.

INTERPOL ha supportato Pandora VIII facilitando lo scambio di informazioni tra i paesi partecipanti, in particolare con i paesi dei Balcani. Un agente dedicato era inoltre disponibile durante l'operazione per controllare i sequestri in prima linea rispetto al database Stolen Works of Art di INTERPOL e supportare gli agenti sul campo nell'uso dell'app ID-Art.

L'operazione Pandora, lanciata per la prima volta nel 2016, è un'operazione annuale delle forze dell'ordine. Viene svolta nel quadro della Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali (EMPACT).

Paesi partecipanti:

Albania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Malta, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Serbia, Svezia, Ucraina, Regno Unito

Agenzie partecipanti:

Europol, INTERPOL


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