Ragazza ventiduenne muore durante intervento chirurgico. Parenti e amici si scatenano contro il personale sanitario
Durante un intervento chirurgico, presso il reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico “Ospedali Riuniti” di Foggia, una ragazza di Cerignola, di 22 anni, muore.
Il caos si scatena quando i sanitari danno la notizia ai parenti. In pochissimo tempo si radunano parenti e amici della vittima, circa una cinquantina di persone, e si scagliano contro il personale, chirurghi, anestesisti ed il personale sanitario, personale che è costretto a rifugiarsi in una stanza per evitare il peggio.
Un chirurgo colpito con diversi pugni in faccia ha riportato ferite e contusioni, un secondo medico spintonato e finito per terra, una dottoressa con la frattura di una mano. Altro personale è riuscito a barricarsi nella stanza.
Si è reso necessario l’intervento degli agenti delle ‘Volanti’ della Questura di Foggia, i quali hanno cercato di riportare la calma, hanno identificato i presenti e avviato le indagini del caso.
La ragazza era stata vittima di un incidente stradale mentre guidava la sua bici elettrica il 18 giugno scorso. Dopo l’intervento del pronto soccorso era stata poi trasportata e ricoverata al Policlinico di Foggia.
Aveva già trascorso alcuni giorni in Rianimazione, dopo era stata trasferita in un altro reparto del Policlinico.
Nel pomeriggio di ieri è stata trasferita in chirurgia toracica, dove in serata (per via di un restringimento del canale respiratorio) è stata sottoposta all'intervento durante il quale è deceduta per arresto cardiocircolatorio.
«La direzione generale del policlinico di Foggia - è detto in una nota - ha avviato un'approfondita indagine interna per ricostruire e valutare tutto il percorso assistenziale. La morte di questa ragazza è un evento drammatico: la direzione generale esprime la propria vicinanza alla famiglia».
«Nel porgere il nostro cordoglio alla vittima e alla sua famiglia per la gravissima perdita - dichiara invece il direttore generale dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri - siamo solidali con gli operatori sanitari aggrediti, chiamati ad assicurare prestazioni sanitarie di elevata complessità come nei casi di politrauma della strada. Nessuna forma di violenza nei confronti di chi svolge il proprio lavoro - conclude Nigri - può essere tollerata».
Naturalmente ora sono al vaglio delle Forze dell’Ordine le cartelle cliniche della paziente e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza per chiarire la dinamica degli eventi.
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