A Teatro, numeroso pubblico per la "cultura alla legalità" col "Capitano Ultimo"
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In foto: Il Capitano Ultimo a Largo Fosse in Torremaggiore (FG) |
Martedì, 8 ottobre, presso il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo si è tenuto un evento dedicato alla cultura della legalità, che ha visto come protagonista il colonnello Sergio De Caprio, meglio conosciuto come "Capitano Ultimo".
L'incontro è stato organizzato in collaborazione con l’associazione Unuci (Associazione Nazionale Ufficiali in Congedo) nell’ambito del ciclo “La cultura della legalità” e inserito nei Martedì Letterari curati da Marzia Taruffi, e ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento.
Il colonnello si è raccontato alla platea che attenta ha seguito i suoi racconti di vita vissuta. Ha ripercorso la sua carriera, il suo vivere la vita da carabiniere narrando di alcune operazioni che lo hanno visto impegnato nella lotta alla mafia, ‘ndrangheta e camorra, nonché nel contrasto alla corruzione all'interno delle istituzioni.
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Ha spiegato l'origine del suo nome: “Mi chiamo Ultimo perché sono cresciuto in un mondo dove tutti volevano essere primi. Ho un solo talento: organizzare la lotta e scegliere gli uomini. I miei sono stati il miglior gruppo investigativo,” ha raccontato, riferendosi alla squadra con cui ha lavorato ogni giorno contro la criminalità organizzata.
Non poteva mancare il racconto di uno degli eventi che lo hanno portato alla riconoscibilità di fronte ad un grande pubblico, vale a dire quando con la sua squadra, il 15 gennaio 1993, catturò il boss mafioso Totò Riina, un’azione che segnò una tappa fondamentale nella lotta contro "cosa nostra".
Ma nell'incontro ha anche raccontato che a fronte di alcuni successi, la vita di un carabiniere impegnato in queste operazioni vede anche molti momenti di difficoltà, di isolamento, momenti in cui vieni attaccato da chi ti dovrebbe sostenere.
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Il racconto si è snodato attraverso la narrazione delle numerose sfide affrontate durante la sua carriera, rendendo dettagli di come a volte abbia dovuto lottare, non solo contro i criminali, ma in un certo senso, contro le istituzioni, rivelando dettagli su come si sia trovato a fronteggiare non solo i criminali, ma anche le istituzioni stesse: “Ultimo è l'investigatore così bravo e veloce da non essere controllabile. Il soldato idealista che non guarda in faccia il potere. L'irregolare che per le gerarchie militari e della politica va domato.” Le vicende umane e giudiziarie di cui è stato protagonista, come l’inchiesta “Trattativa Stato-mafia”, lo hanno messo più volte sotto accusa e bersaglio di sospetti, ma nonostante tutto, De Caprio ha continuato il suo impegno con dedizione.
Per De Caprio: "legalità è aiutare i più deboli, impedire che prevalga la violenza, l'arroganza, la superbia, l'abuso e vinca invece, il bene comune, lo stare insieme senza che ci siano prevaricazioni"
Tra gli episodi narrati, anche l’istituzione del Crimor, un’unità speciale dei Carabinieri creata da lui stesso, che fu operativa a Palermo dal 1992 al 1997. “I miei cento investigatori invisibili, come Vichingo, Arciere, Omar, Petalo, Pirata, Alchimista, mi hanno affiancato in lunghi appostamenti, intercettazioni fiume e notti insonni, indagando instancabilmente su mafia, 'ndrangheta e corruzione,” ha ricordato De Caprio, rendendo omaggio a quegli uomini che lo seguirono nell’operazione che portò all’arresto di Totò Riina, denominata "Operazione Belva".
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Dopo una carriera segnata da successi e difficoltà, Capitano Ultimo ha fondato la casa famiglia “Volontari Capitano Ultimo” a Roma, un luogo dove porta avanti progetti di solidarietà rivolti ai più deboli e alle persone in difficoltà.
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Fonte Foto: L'altare alla "Mistica" |
Il 6 aprile 2024, in un gesto simbolico, Sergio De Caprio ha annunciato la sua candidatura alle elezioni europee, mostrando per la prima volta il volto in pubblico Al termine dell’incontro, il colonnello ha salutato il pubblico con un messaggio di incoraggiamento: “Non bisogna mai smettere di lottare per ciò in cui si crede. La giustizia e la legalità non sono solo parole, ma un impegno quotidiano. "Non sono un eroe, sono semplicemente Ultimo.”
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