Assistente Infermiere, tra polemiche e petizioni, vediamo chi e cosa dovrà fare?
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Fonte Foto: dal web |
Nell'ambito della sanità italiana, tra due figure per la gestione e cura dei pazienti – l'infermiere e l'operatore socio-sanitario (OSS) – emerge, nonostante le numerose polemiche e petizioni, una nuova figura professionale: l'assistente infermiere.
Approvata il 3 ottobre dalla Conferenza Stato-Regioni, questa figura avrà un ruolo sempre più rilevante sia nella sanità pubblica che in quella privata. Ma di cosa si tratta esattamente e quali saranno le responsabilità di questa nuova figura professionista?
Il Ruolo dell'Assistente Infermiere
L'assistente infermiere è definito come un operatore in possesso della qualifica di OSS che, dopo aver completato un percorso formativo aggiuntivo, acquisisce la qualifica specifica di "assistente infermiere".
Come stabilito nel decreto, il suo compito principale è collaborare con gli infermieri nello svolgimento delle attività sanitarie. Al contempo saranno mantenute le competenze e le responsabilità tipiche dell'operatore socio-sanitario, per cui non avranno autonomia assistenziale nella maggior parte delle attività assistenziali e sarà necessaria la supervisione e la valutazione dell'infermiere.
L'idea è che l'assistente infermiere diventi figura intermedia tra l'infermiere e l'OSS, con l'obbiettivo di colmare le lacune esistenti nel sistema sanitario rispondendo ai crescenti bisogni di assistenza della popolazione e andando contro al demansionamento, spesso lamentato da molti infermieri.
Ad oggi per l'accesso alla qualifica di assistente infermiere vengono richiesti i seguenti requisiti:
- Il possesso della qualifica di operatore socio-sanitario (OSS).
- Il diploma di scuola secondaria di secondo grado (quinquennale) o di un titolo di studio equivalente conseguito all'estero.
- Un'esperienza professionale di almeno 24 mesi come OSS.
Esistono però delle eccezioni per coloro che non possiedono un diploma quinquennale come gli OSS che hanno maturato almeno cinque anni di esperienza lavorativa negli ultimi otto anni possono accedere al percorso formativo, previa frequenza di un modulo propedeutico teorico di almeno 100 ore.
Questo modulo è finalizzato a fornire competenze logico-matematiche, comprensione del testo, scrittura sintetica e conoscenze in ambito scientifico e biologico, essenziali per il nuovo ruolo.
Il corso di formazione per diventare assistente infermiere ha una durata complessiva non inferiore a 500 ore, distribuito in un arco di tempo compreso tra 6 e 12 mesi. Esso comprende almeno 200 ore di teoria, 280 ore di tirocinio pratico, e 20 ore di esercitazioni e simulazioni, permettendo ai futuri assistenti di acquisire sia competenze teoriche che pratiche.
Le preoccupazioni sullo stipendio
Si prospetta un paradosso economico: non alzando gli stipendi degli infermieri, si rischia che queste nuove figure percepiscano stipendi simili con formazine e responsabilità di gran lunga minori.
Il dibattito su come garantire una giusta valorizzazione economica per tutte le figure professionali coinvolte nel sistema sanitario è aperto, in modo da evitare squilibri e ingiustizie tra settori pubblici e privati.
In sintesi: molti dubbi e poche certezze
L'introduzione dell'assistente infermiere, sebbene presentata come una soluzione innovativa alle crescenti necessità del sistema sanitario, solleva più di una perplessità da diversi punti di vista.
Dal punto di vista egli OPI, ci sarà un maggiore controllo dell'assistenza erogata e della qualità della formazione degli OSS degli assistenti infermieri e più iscritti da verificare.
Dal punto di vista dell'infermiere, c'è una maggiore responsabilità e una retribuzione uguale a quella di figure di livello inferiore. C'è un ritorno a scuole professionali che non formano solo OSS ma anche assistenti infermieri e di fatto maggior spazio per la docenza.
Dal punto di vista degli OSS, allo stato attuale è facile pensare prendo già quanto un'infermiere perchè fare altri corsi. In realtà il fatto è che se la figura dell'assistente infermiere avrà successo e come penso si dimostreranno colleghi abili, allora la figura dell'OSS potrà essere rimossa dai reparti o dalle aree ad alta specialistica.
In un'ottica "apocalittica" il ritorno dell'infermiere generico, chiamato assistente infermiere, potrebbe portare alla scomparsa dell'OSS, come è successo per gli OTA e gli ausiliari.
Questa dell'assistente infermiere è una questione in divenire che influenza tutto l'ecosistema sanità con trasformazioni profonde che avranno effetto per i prossimi decenni, la vera difficoltà sarà nel gestire un cambiamento così importante.
La proposta di legge del deputato DE PALMA stampata il 27 luglio 2023, cosa riporta negli allegati:
- Sanità pubblica:
- respirazione artificiale, massaggio cardiaco esterno, manovre emostatiche di emergenza, seguiti da immediata richiesta di intervento medico;
- assistenza al medico nelle varie attività di reparto e di sala operatoria; rilevamento e annotazione dei parametri vitali del paziente;
- ossigenoterapia;
- attività finalizzate al mantenimento delle capacità psicofisiche residue, nonché alla rieducazione, alla riattivazione e al recupero funzionali;
- somministrazione dei medicinali prescritti ed esecuzione dei trattamenti curativi su prescrizione del medico e, se del caso, sotto il suo controllo;
- iniezioni ipodermiche, intramuscolari, fleboclisi, prelievi di sangue;
- vaccinazioni per via orale;
- frizioni, massaggi e ginnastica medica;
- medicazioni e bendaggi;
- alimentazione con sonda gastrica;
- applicazioni elettriche più semplici, esecuzioni di elettrocardiogrammi e interventi similari;
- lavanda gastrica, traumatologia conseguente a choc traumatico e respirazione artificiale;
- prelevamento di escrezioni e secrezioni a scopo diagnostico;
- esecuzione di clisteri.
- Pediatria:
- pulizia, alimentazione e sorveglianza del neonato sano; posizionamento e assistenza del neonato in incubatrice anche in caso di ossigenoterapia;
- assistenza del neonato sottoposto a fototerapia anche in caso di ossigenoterapia; posizionamento e lettura saturimetro; assistenza del neonato in terapia intensiva;
- terapie orali;
- prelievi capillari;
- profilassi oculari e intramuscolo;
- medicazione ombelicale;
- controllo del peso;
- assistenza nell’allattamento al seno;
- collaborazione con il pediatra in relazione ai tempi e modi dello svezzamento e assistenza nell’attività psicomotoria;
- partecipazione a corsi di massaggio infantile;
- assistenza al neonato sano e malato; assistenza alle degenti nel reparto ostetrico, sterilizzazione e svolgimento di altri compiti nella sala operatoria;
- assistenza ai fini dell’alimentazione artificiale.
- Salute mentale e psichiatria:
- collaborazione con il personale sanitario e sociale nell’assistenza al malato; gestione dell’utente nel suo ambito di vita; riconoscimento e utilizzazione di linguaggi e sistemi di comunicazione appropriati in relazione alle condizioni operative.
- Geriatria:
- assistenza alla persona, in particolare non autosufficiente o costretta a letto, nelle attività quotidiane e di igiene personale;
- attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi;
- collaborazione con il personale sanitario e sociale nell’assistenza al malato anche terminale e morente.
Le attività sono quelle dell'infermiere generico, solo che la legge le suddivide per settori:Art. 6. dpr 225 del 1974 il mansionario dell'infermiere generico riporta:
Competenze assistente per la salute
- partecipa all’individuazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;
- identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi;
- pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;
- garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnosticoterapeutiche e agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali;
- si avvale, ove necessario, dell’opera di altre figure; svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, nell’assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o in autonomia;
- concorre direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca e contribuisce alla formazione delle altre categorie, fornendo conoscenze cliniche avanzate e rispetto a specifiche prestazioni infermieristiche.
In ambito igienico-sanitario, l’assistente per la salute:
- cura la pulizia e l’igiene ambientale;
- attua i protocolli di sterilizzazione e preparazione del materiale sanitario;
- osserva e rileva i bisogni e le condizioni di rischio o danno per l’utente;
- attua gli interventi assistenziali;
- valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da attuare;
- attua i sistemi di verifica degli interventi;
- collabora nel campo epidemiologico, della prevenzione e dell’educazione alla salute.
In ambito amministrativo, gestionale e formativo:
- riconosce e utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione appropriati in relazione alle condizioni operative;
- mette in atto relazioni e comunicazioni di aiuto con l’utente e la sua famiglia, per l’integrazione sociale e il mantenimento e il recupero dell’identità personale;
- collabora alla verifica della qualità del servizio;
- raccoglie i dati relativi all’accesso e alle dimissioni degli assistiti e rileva i dati statistici relativi al servizio svolto;
- controlla la pulizia, la ventilazione, l’illuminazione e il microclima di tutti i locali del reparto o della struttura in cui opera;
- promuove, per quanto di competenza, iniziative per soddisfare le esigenze psicologiche del malato e della sua famiglia;
- concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini e alla loro valutazione;
- collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento;
- collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attività semplici.
L’assistente per la salute è un operatore sanitario qualificato responsabile delle attività preventiva, curativa, palliativa, riabilitativa ed educativa, come definite nell’ambito del percorso assistenziale infermieristico. Le sue competenze rientrano nelle attività volte alla prevenzione delle malattie, all’assistenza ai malati e ai disabili e all’educazione sanitaria.
L'assistente alla salute svolgerà attività infermieristiche, ma non saranno iscritti alla FNOPI, avranno un ordine dedicato (si ordine non collegio) infatti l'art.11 riporta:
Art. 11. Ordine professionale
- È istituito l’ordine professionale degli assistenti per la salute e degli operatori socio-sanitari, costituito su base nazionale e provvisto di un proprio codice deontologico. L’ordine cura la tenuta del registro nazionale degli assistenti per la salute e degli operatori socio-sanitari, cui è obbligatorio essere iscritti per svolgere le relative attività.
In questo modo l'infermieristica vedrà per la prima volta in Italia e forse nel mondo, due ordini infermieristici, di pari grado che potranno dire la propria a cui ci dovremo attenere.
La legge si propone di risolvere la disoccupazione, ma è un ragionamento demenziale dato che appena si istituisce questa figura, il numero di infermieri negli ambulatori e reparti sarà ulteriormente ridotto o rimarrà invariato e subentreranno gli assistenti infermieri a discapito della qualità assistenziale.
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