Iran: Con l'appoggio della Russia, se Israele attacca, risponderemo in modo pesante - NOC Press

Iran: Con l'appoggio della Russia, se Israele attacca, risponderemo in modo pesante

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Centinaia di missili e di altre armi sono predisposte nelle basi segrete iraniane lungo il confine occidentale del paese ed anche in altre località.

Le autorità di Teheran si attendono possibili azioni di ritorsione da parte di Tel Aviv e sono pronte a rispondere in modo pesante.

Non bisogna trascurare il fatto che l’Iran ha ricevuto il pieno appoggio della Russia in caso di aggressione da parte di Israele e degli USA, questo accordo sembra sia stato definito in occasione della visita a Teheran del primo ministro russo, Mikhail Mishustin, che si è riunito il 30 di settembre con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Non a caso questa visista è avvenuta un giorno prima dell’attacco di ritorsione iraniano contro Israele per vendicarele l’omicidio avvenuto a Teheran, per mano del Mossad, del leader palestinese Ismail Haniyeh, mentre questi partecipava alle cerimonie di insediamento del nuovo presidente.

L’attacco dell’Iran doveva vendicare anche l’omicidio di altri comandanti delle IRGC (Guardie della Rivoluzione) attuato da Israele in Libano ed in Siria. I conti da regolare tra l’Iran e Israele sono molti, dal sostegno dato dai servizi israeliani ai gruppi terroristi in Iran, agli omicidi degli scienziati iraniani ed ai bombardamenti delle forze iraniane avvenuti a varie riprese in Siria.
La Russia considera l’Iran un partner strategico e non può permettersi di perderlo o di abbandonarlo nel momento in cui USA Israele e Gran Bretagna decidano di attaccarlo e distruggere le sue strutture militari ed industriali, in modo simile come fu fatto in Iraq.
L’Iran non è l’Iraq e le capacità della Repubblica Islamica sono ben più importanti e il paese dispone di una capacità militare diprimo livello.

Il sostegno della Russia diventa quindi essenziale per la difesa dell’Iran che è il bastione nell’Asia Occidentale per lo sviluppo del nuovo multipolarismo e perno del nuovo assetto dei BRICS, capitanati da Russia e Cina. Un blocco di paesi che si oppongono al predominio degli USA e di Israele.
Non è chiaro in che modo la Russia possa fornire all’Iran uno scudo militare per fronteggiare un eventuale aggressione israel americana ma si può supporre che questa assistenza potrebbe includere l’utilizzo di forza aerea dalle basi russe, fornitura di missili ipersonici, sistemi di difesa aerea avanzati, sistemi radar e servizi di intelligence.

Questo è confermato dalla cautela con cui a Washington seguono la situazione, esortando Israele a non superare le linee rosse, quali gli attacchi ai siti nucleari e altri obiettivi sensibili a cui l’Iran potrebbe rispondere bombardando a sua volta la centrale nucleare di Dimona e gli impianti petroliferi ad Haifa.

In più l’Iran dispone di una carta vincente: la chusura dello stretto di Hormutz in caso di guerra, cosa che provocherebbe un enorme rialzo dei prezzi del petrolio, avvantaggiando la Russia e gettando l’Occidente in una crisi nera. Il tutto avverrebbe alla vigilia delle elezioni americane.
Nonostante tutto questo non è detto che Netanyahu, nella sua foga omicida ormai a livello di paranoia, segua gli avvertimenti di Washington e di altri consiglieri.

Non mancano negli Stati Uniti i personaggi che incitano a colpire l’Iran in profondità, indifferenti alle conseguenze che questo comporterebbe. I neocon, sionisti ed evangelici invasati, sono in una sorta di tripudio in attesa di poter festeggiare la conquista dell’Iran, il loro nemico escatologico.
Gli occhi del mondo sono su Teheran e su Israele in attesa degli sviluppi.

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