L’editoriale dei NOC.
Nel mondo occidentale affermare il contrario di una débâcle ucraina equivale a mentire sapendo di mentire. Tutti i politici, Premier e Capi di Stato, nonostante il sostegno economico e militare offerto, sanno che la “Causa Ucraina” è una persa. Inneggiano ad un trattato, nella speranza che l'Ucraina conservi la propria identità e la Russia rinunci ad alcuni territori. Loro lo sanno. Anche tutti i politici occidentali che questo non avverrà mai ed il perché è semplice: nella storia passata sia gli Usa che la NATO hanno inculcato in questi paesi, come l'Iran e la Russia, che trattare e accettare richieste da parte di Washington e Bruxelles significherebbe un atto di debolezza che, tra l’altro, la Russia mai farebbe evidenziare. Per questo sia l'Iran che la Russia nei confronti della politica statunitense sono sempre sul piede di guerra, giocando duro sin da subito senza tentennamenti di sorta.
Un dato di fatto che emerge è che gli Stati Uniti hanno perso l'interesse nel sostenere l'Ucraina. Ciò al netto delle strategie politiche messe in campo da Volodymyr Zelens'kyj. Ma anche in vista di un nuovo conflitto in Medio Oriente che farebbe più gola agli americani. Tuttavia, ed è palese, l'appoggio incondizionato a Kiev ha perso di entusiasmo in vista delle elezioni presidenziali giunte alle porte nel mese di novembre. Ma a prescindere dal risultato elettorale americano, di sicuro il sostegno a Zelens'kyj con un nuovo padrone a “stelle e strisce” verrebbe meno il sostegno che finora è stato garantito, e questo lo sanno anche i funzionari ucraini che con l'elezione di un nuovo presidente il sostegno alla loro guerra verrebbe centellinato.

Non a caso Volodymyr Zelens'kyj qualche settimana fa ha accelerato i tempi per ottenere un incontro con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, prospettando un “Piano per la vittoria” e formulando la richiesta di poter attaccare la Russia lanciando missili a lungo raggio. Un netto diniego è stata la risposta della Casa Bianca, per non alterare gli equilibri tra Russia e Stati Uniti. Da fonti di intelligence, la Russia avrebbe valutato l'eventuale attacco missilistico non ad opera di Kiev, bensì di Washington, aprendo uno scenario del conflitto ben più catastrofico. Ma la verità è che l'entourage di Biden non crede al “Piano della vittoria” prospettato da Zelens'kyj.
Pertanto il Presidente non Volodymyr Zelens'kyj, più un attore da sceneggiate e da soap, è sempre più un uomo solo contro lo Zar di Russia.
Roberto Arcu Fedele @NOCPress All Rights Reserved.
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