2 novembre: dedicato a chi non è più tra noi - NOC Press

2 novembre: dedicato a chi non è più tra noi

 



Volge al termine questa giornata dedicata al ricordo di chi non è più tra noi.

La ricorrenza dei defunti, meglio nota con il nome di "giorno dei morti": è una ricorrenza della Chiesa cattolica che nasce secoli fa e che si intreccia con alcune credenze pagane e folkloristiche.

La storia di quello che diventerà il giorno dei morti cattolico inizia con il rito bizantino, in base al quale il sabato prima della domenica di Sessagesima (fra gennaio e febbraio di ogni anno) era dedicato alla commemorazione dei defunti. 

Già dal VII secolo in molti monasteri si celebravano simili giornate, ma non c'era uniformità di data. Fu l'abate benedettino sant'Odilone di Cluny, ideatore della riforma cluniacense, a decidere che il 2 novembre la messa e l'eucarestia sarebbero state offerte "pro requie omnium defunctorum", cioè in memoria di tutti i defunti. 

Era l'anno 928 d.C. e da allora la data della festa dei morti non ha più conosciuto modifiche ed è stata fatta propria da tutta la Chiesa cattolica.

Tra le credenze che connotano questa giornata alcune si sono conservate fino ai giorni nostri: si tratta della consuetudine di preparare dolci a ridosso del 2 novembre, spesso in modo che ricordino la forma e/o il colore delle ossa. 

Secoli fa, mettere in tavola un dolce era un evento eccezionale, riservato a ricorrenze speciali: oggi non è più così, ma l'idea di celebrare i defunti in questo modo è rimasta. In alcune regioni d'Italia si lasciano la notte fra l'1 e il 2 novembre sulla tavola imbandita, a disposizione dei propri morti che verranno a visitare casa.

Poi basta fare una passeggiata virtuale dal sud al nord d'Italia e troveremo dolci tipici, usanze tipiche che si perdono nella notte dei tempi.

Il ricordo di chi ci ha lasciato resta nei nostri cuori, ma fare una passeggiata in un cimitero in queste giornate e l'occasione per ritagliarsi un momento di calma nel tran tran quotidiano.



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