“Oltre la destra. Storie e uomini nel Movimento Sociale”. Alla Fondazione Tatarella presentazione del libro
Per la rassegna “Incontri d’Autore”, la Fondazione Tatarella ospita il professore Gherardo Marenghi, ordinario di diritto amministrativo dell’Università degli Studi di Salerno e coautore del saggio “Oltre la destra. Storie e uomini nel Movimento Sociale” (Eclettica Edizioni) venerdì 15 novembre alle ore 18.00 nella Biblioteca della Fondazione (Bari, via Piccinni 97).
Con l’autore, introdotto dal vice presidente della Fondazione Fabrizio Tatarella, dialogheranno Nino Marmo, già consigliere e assessore regionale di An, Giovanni Mastrangelo, Sindaco di Gioia del Colle e nipote di Gianni Mastrangelo, storica figura della destra barese, e Pino Monaco, già Capogruppo di An al Comune di Bari, moderati dal giornalista Ciriaco Viggiano, direttore de L’Edicola.
Il Movimento Sociale Italiano vide la luce il 26 dicembre 1946 raccogliendo un manipolo di coraggiosi e reduci dell’esperienza fascista. «Non rinnegare, non restaurare» fu la formula che indicava la volontà di portare nel nuovo contesto pluripartitico e democratico alcuni principi del ventennio, dalla centralità della Nazione all’idea sociale del corporativismo. Tra mille difficoltà, lacerazioni interne e il continuo ostracismo dell’arco costituzionale, questo ambiente fu, nonostante tutto, protagonista del dopoguerra italiano, dando spazio a individualità politiche e culturali di assoluto rilievo, intrecciate anche con l’annosa questione meridionale e l’azione sindacale della Cisnal. Questo volume nasce con il preciso intento di recuperare il messaggio di politici, giuristi, sindacalisti e intellettuali che combatterono in una vera e propria trincea culturale, portando un contributo di alto livello sul piano delle proposte concrete e delle riflessioni storiche. Carlo Costamagna, Giorgio Almirante, Gaetano Rasi, Giano Accame, Ernesto Massi, Pino Rauti, Rutilio Sermonti, Giuseppe Tricoli, Dino Grammatico, Teodoro Buontempo e Beppe Niccolai: uomini che, dentro e fuori al partito, scrissero pagine importanti, spesso ancora attuali, rischiando ogni giorno in prima persona. Persone la cui profondità sembrava andare spesso oltre le etichette del momento, “oltre la destra”. Perché per loro si trattava, come scrisse Rasi, «di destra politica, non economica; di destra dinamica di ordine sociale e non di cristallizzazione dei privilegi; destra che persegue l’ordine morale e giuridico, non come difesa di rendite improduttive ma come azione etica, certezza del diritto, e recupero del senso dello Stato e della Nazione. Potrebbe essere utile una definizione del tipo destra politica e sinistra sociale intendendo con l’uno l’ordine nella libertà e con l’altra la partecipazione nella giustizia».
Con l’autore, introdotto dal vice presidente della Fondazione Fabrizio Tatarella, dialogheranno Nino Marmo, già consigliere e assessore regionale di An, Giovanni Mastrangelo, Sindaco di Gioia del Colle e nipote di Gianni Mastrangelo, storica figura della destra barese, e Pino Monaco, già Capogruppo di An al Comune di Bari, moderati dal giornalista Ciriaco Viggiano, direttore de L’Edicola.
Il Movimento Sociale Italiano vide la luce il 26 dicembre 1946 raccogliendo un manipolo di coraggiosi e reduci dell’esperienza fascista. «Non rinnegare, non restaurare» fu la formula che indicava la volontà di portare nel nuovo contesto pluripartitico e democratico alcuni principi del ventennio, dalla centralità della Nazione all’idea sociale del corporativismo. Tra mille difficoltà, lacerazioni interne e il continuo ostracismo dell’arco costituzionale, questo ambiente fu, nonostante tutto, protagonista del dopoguerra italiano, dando spazio a individualità politiche e culturali di assoluto rilievo, intrecciate anche con l’annosa questione meridionale e l’azione sindacale della Cisnal. Questo volume nasce con il preciso intento di recuperare il messaggio di politici, giuristi, sindacalisti e intellettuali che combatterono in una vera e propria trincea culturale, portando un contributo di alto livello sul piano delle proposte concrete e delle riflessioni storiche. Carlo Costamagna, Giorgio Almirante, Gaetano Rasi, Giano Accame, Ernesto Massi, Pino Rauti, Rutilio Sermonti, Giuseppe Tricoli, Dino Grammatico, Teodoro Buontempo e Beppe Niccolai: uomini che, dentro e fuori al partito, scrissero pagine importanti, spesso ancora attuali, rischiando ogni giorno in prima persona. Persone la cui profondità sembrava andare spesso oltre le etichette del momento, “oltre la destra”. Perché per loro si trattava, come scrisse Rasi, «di destra politica, non economica; di destra dinamica di ordine sociale e non di cristallizzazione dei privilegi; destra che persegue l’ordine morale e giuridico, non come difesa di rendite improduttive ma come azione etica, certezza del diritto, e recupero del senso dello Stato e della Nazione. Potrebbe essere utile una definizione del tipo destra politica e sinistra sociale intendendo con l’uno l’ordine nella libertà e con l’altra la partecipazione nella giustizia».
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.