Polizia di Stato e Carabinieri: Puglia, arrestati i “cannibali” di automobili (VIDEO) - NOC Press

Polizia di Stato e Carabinieri: Puglia, arrestati i “cannibali” di automobili (VIDEO)






Questa mattina vi è stata una vasta operazione congiunta condotta dal personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di n. 7 misure cautelari di custodia cautelare in carcere, n. 8 misure cautelari degli arresti domiciliari e n. 11 misure cautelari tra obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla p.g.

L’articolata attività investigativa, eseguita dai poliziotti del Compartimento Polizia Stradale di Bari e dai militari della Sezione Operativa della Compagnia di Barletta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, è originata da un’approfondimento sui reati predatori, con particolare riguardo all’ormai nota piaga che investe questo territorio ovvero il furto, la ricettazione e il riciclaggio di veicoli, successivamente impiegati nel dinamico e redditizio mercato clandestino di vendita dei “pezzi di ricambio”, puntualmente smistati, a prezzi vantaggiosi, sull’intero territorio nazionale ed estero.

Rubavano automobili, le smembravano e ne rivendevano i pezzi le persone, residenti nelle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, colpite da altrettante misure cautelari eseguite dai poliziotti del Compartimento Polizia stradale per la Puglia di Bari e i carabinieri della Sezione operativa del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Barletta per associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio di veicoli. Delle 20 persone, 4 sono finite in carcere, 8 ai domiciliari, mentre per le restanti è scattato l’obbligo di firma.






Gli investigatori, grazie a una serie di intercettazioni telefoniche, hanno ricostruito i movimenti e la rigida gerarchia dell’organizzazione che aveva la sua base operativa tra i comuni di San Ferdinando di Puglia e Cerignola, dove letteralmente cannibalizzavano le automobili rubate in precedenza fuori e dentro regione.

I pezzi ottenuti venivano quindi riciclati nel redditizio mercato clandestino dei “pezzi di ricambio” e smistati, a prezzi vantaggiosi, sull’intero territorio nazionale ed estero, dopo aver rimosso ogni elemento che potesse ricondurre al veicolo d’origine.

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