Sciopero dei treni 25 e 26 gennaio: cancellazioni e fasce di garanzia

È previsto uno sciopero nazionale del trasporto ferroviario dalle ore 21:00 di sabato 25 gennaio alle ore 20:59 di domenica 26 gennaio 2025. Durante questo periodo, i servizi di Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord potrebbero subire cancellazioni o variazioni.
Essendo la protesta prevista per domenica che è considerata festiva, non sono previste le consuete fasce orarie di garanzia per i treni regionali.
Tuttavia sul sito di Trenitalia, oltre ad indicazioni per chi ha già fatto biglietti viene indicato anche l'elenco dei treni della lunga percorrenza garantiti in caso di sciopero, ugualmente sul sito di Trenord vengono date indicazioni ed Italo pubblica la lista dei treni garantiti.
Si invita, in ogni caso, chi ha necessità di spostarsi di accedere direttamente ai siti per avere informazioni aggiornate.
Ad incrociare le braccia dovrebbero essere macchinisti, capitreno, personale delle sale circolazione di Rfi e Trenitalia e lavoratori della manutenzione.
Le principali motivazioni dello sciopero riguardano “il miglioramento delle condizioni di lavoro e della retribuzione”.
La protesta, si legge in una nota dell'Usb (Unione sindacati di base), arriva “a un anno dal nefasto accordo del 10 gennaio 2024 nel settore manutenzione delle infrastrutture Un accordo che, come ribadiamo dal primo giorno di questa vicenda, riteniamo sia da considerarsi il punto di arrivo di un percorso al ribasso delle condizioni di lavoro in questo settore, voluto dall'azienda e sostenuto dai sindacati complici”.
Secondo Usb, però, quell’accordo ha rappresentato anche “il punto di inizio di un importante percorso di presa di coscienza e di rivendicazione dei lavoratori, di fronte a un immediato stravolgimento delle proprie vite”.
La sigla sindacale sottolinea come questo percorso abbia consentito ai lavoratori di “sperimentare la valenza fondamentale della partecipazione assembleare, attraverso cui poter elaborare visioni e pratiche sindacali avanzate e conflittuali, oggi più che mai necessarie a contrastare gli attacchi alle condizioni di lavoro e di vita”.
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