Giorno del Ricordo, le dichiarazioni del presidente del consiglio e del ministro dell'interno - NOC Press

Giorno del Ricordo, le dichiarazioni del presidente del consiglio e del ministro dell'interno

 




In occasione del Giorno del Ricordo, dalle ore 00.01 alle 23.59 del 10 febbraio, la facciata principale di Palazzo Chigi in Piazza Colonna sarà illuminata con il Tricolore, al centro della piazza della sede del Governo verrà proiettata la frase “Io Ricordo”.

Il Presidente Meloni in occasione del Giorno del Ricordo ha rilasciato la seguente dichiarazione

"Ricordare significa “riportare al cuore”, ovvero ricondurre ciò che ci è più caro al centro di noi. Noi oggi “riportiamo al cuore” centinaia di migliaia di storie, e restituiamo loro la dignità che meritano. Oggi onoriamo la memoria dei martiri delle foibe e torniamo ad abbracciare tutti i nostri connazionali che decisero di abbandonare tutto pur di non rinunciare alla propria identità. Italiani due volte, per nascita e per scelta.

In questa giornata, riportiamo al cuore ogni singola storia di quella tragedia e rinnoviamo una promessa solenne. Continueremo a scrivere nuove pagine e a raccontare alle giovani generazioni ciò che è successo ai fiumani, agli istriani e ai dalmati. Perché la loro storia non è una storia che appartiene ad una porzione di confine o a quel che resta delle comunità degli esuli, ma è patrimonio di tutta la Nazione. È una storia che ha sconfitto la congiura del silenzio e che nessun tentativo negazionista o giustificazionista potrà mai più nascondere o cancellare".



“Oggi, nel Giorno del Ricordo, l’Italia rende omaggio alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.” Lo dichiara il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel Giorno del Ricordo. “È un dovere istituzionale e morale commemorare chi ha sofferto e ha pagato con la vita o con l’esilio il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Questa giornata non è solo un momento di memoria, ma un impegno a preservare la verità storica e a trasmetterla alle future generazioni. Il dramma delle foibe e le sofferenze di chi fu costretto a lasciare la propria terra sono ferite che appartengono all’intera Nazione e che non possono essere dimenticate.”


“Oggi celebriamo anche la resilienza e il coraggio degli esuli - conclude il titolare del Viminale - , che hanno saputo ricostruire le loro vite senza mai rinunciare alla propria identità. Hanno trasformato il dolore in una testimonianza di speranza e di forza, contribuendo con la loro cultura e il loro lavoro alla crescita del nostro Paese. Ricordare significa anche riaffermare i valori della libertà, della democrazia e del rispetto della dignità umana, affinché le tragedie del passato siano monito per il presente e per il futuro.”

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