Gravina rieletto presidente FIGC con un plebiscito: "Uniti per riportare l'Italia ai vertici del calcio"
Gabriele Gravina rieletto presidente FIGC con un plebiscito: "Lavoriamo insieme per il futuro del calcio italiano"
Gabriele Gravina continuerà a essere il punto di riferimento della Federazione Italiana Giuoco Calcio. L’assemblea elettiva, tenutasi a Roma, ha confermato la sua leadership con un consenso quasi assoluto: il 98,68% delle preferenze (481.084 voti su 487.500), un risultato che certifica la fiducia dell’ambiente calcistico nella sua visione.
Per Gravina, già eletto nel 2018 con il 97,2% e riconfermato nel 2021 con il 73,45% contro Cosimo Sibilia, si tratta del terzo mandato. Un percorso che, tra riforme e sfide, ha segnato profondamente il calcio italiano e che ora entra in una nuova fase con obiettivi ben definiti.
Nel suo intervento, Gravina ha ribadito la necessità di un lavoro corale per affrontare le sfide future, chiudendo con una celebre frase di Henry Ford: "Mettersi insieme è un inizio, restare uniti è un progresso, lavorare insieme è un successo". Un messaggio chiaro, che sottolinea l’importanza dell’unità per il rilancio del calcio italiano, chiamato a ritrovare la competitività a livello internazionale dopo gli ultimi anni complessi.
Mondiale 2026: una priorità per l'Italia
Uno dei temi più sentiti è la qualificazione ai Mondiali del 2026, un traguardo che l’Italia non può permettersi di mancare dopo le clamorose esclusioni dalle ultime due edizioni. Gravina non ha nascosto il peso di questa responsabilità : "Lo vivo con la stessa ansia di tutti gli italiani. Ma non voglio che questa pressione si riversi su squadra e allenatore. Lavoreremo con determinazione per centrare l'obiettivo e volare in America".
Il messaggio è chiaro: la Federazione farà tutto il possibile per supportare la Nazionale in questo cammino, consapevole che un'altra mancata qualificazione sarebbe un duro colpo per tutto il movimento calcistico italiano.
Una visione per il futuro: infrastrutture e settori giovanili
Alla cerimonia erano presenti anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, il numero uno della UEFA, Aleksander Čeferin, e Dejan Savićević, presidente della Federcalcio del Montenegro. Un segnale di forte attenzione nei confronti del calcio italiano, che si prepara a una fase cruciale del suo sviluppo.
Tra le voci a sostegno di Gravina, anche quella di Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, che ha sottolineato l’importanza della continuità : "Si dà seguito a un percorso iniziato anni fa. Il clima è positivo e guardo con ottimismo al futuro del nostro calcio".
Marotta ha poi evidenziato un aspetto cruciale per la crescita del movimento: le infrastrutture. "C’è tanto da fare, non solo sugli stadi, ma anche sulle strutture dedicate ai giovani. Il calcio italiano deve investire in queste aree per tornare competitivo a livello internazionale", ha aggiunto.
Un calcio italiano pronto alla svolta
La rielezione di Gravina segna la prosecuzione di un progetto che mira a rendere il calcio italiano più moderno e sostenibile. Le sfide sono tante: dal rafforzamento delle infrastrutture alla crescita dei settori giovanili, dalla sostenibilità economica dei club alla necessità di riportare la Nazionale ai vertici.
La strada è tracciata e il presidente della FIGC sa che il consenso ottenuto va trasformato in azioni concrete. L’Italia del calcio non può più permettersi passi falsi. L’obiettivo è chiaro: costruire un futuro solido, competitivo e all’altezza della sua storia.
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