Incandidabilità Sindaci: Anci Puglia chiede l'intervento del Governo - NOC Press

Incandidabilità Sindaci: Anci Puglia chiede l'intervento del Governo

 




In una nota inviata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministero dell’Interno, Anci Puglia ha chiesto un intervento per la dichiarazione di incostituzionalità della norma introdotta dall’art. 219 della Legge n. 42/2024 in materia di incandidabilità dei Sindaci.

ANCI Puglia ha accolto con soddisfazione la posizione espressa dal Ministero dell’Interno, che ha evidenziato il profilo di incostituzionalità dell’emendamento in questione, approvato nell’ambito della legge di bilancio 2025 dal Consiglio regionale della Puglia. In particolare, il Viminale ha sottolineato le criticità dell’articolo 219, ritenendolo incompatibile con i principi sanciti dalla legge n. 165/2014 e definendone l’evidente "irragionevolezza".

Fin dall’approvazione dell’emendamento, ANCI Puglia ha espresso preoccupazioni sulla sua legittimità, ribadendo la necessità di garantire ai Sindaci pari opportunità di accesso alle cariche elettive, senza discriminazioni. A giudizio dell’Associazione, questa disposizione rappresenta un ostacolo ingiustificato alla partecipazione democratica, privo di fondamento giuridico, che impedisce ai Sindaci di concludere il proprio mandato amministrativo e di concorrere alle elezioni regionali.

Nonostante i ripetuti appelli e il sostegno trasversale alla richiesta di revisione della norma, il Consiglio regionale della Puglia non ha ancora adottato alcuna misura correttiva.

Nel frattempo, numerose iniziative, comprese azioni legali promosse da Sindaci di diverse appartenenze politiche, hanno cercato di contrastare questa norma. In tale contesto, ANCI Puglia ritiene necessario un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti, per garantire il rispetto del principio costituzionale di eguaglianza e il diritto all’elettorato passivo di ogni cittadino pugliese.

L’Associazione dei Comuni pugliesi sollecita un intervento urgente per risolvere le criticità giuridiche e applicative derivanti dall’introduzione della norma regionale, anche in considerazione dell'incertezza sulla data delle elezioni regionali. 

Per questo motivo, ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di proporre ricorso in via diretta ai sensi dell’art. 31, commi 2, 3 e 4, della legge n. 87/1953, per la declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 6, comma 2, della legge regionale n. 2/2005, come modificato dall’art. 219 della legge n. 42/2024, pubblicata sul BURP della Regione Puglia il 31 dicembre 2024. Il ricorso da presentare entro 60 giorni dalla pubblicazione, ai sensi dell’art. 127 della Costituzione e dell’art. 31 della legge n. 87/1953, richiedendo anche la sospensione degli effetti della norma, come previsto dall’art. 35 della stessa legge.


 

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