La Russia rifiuta la tregua provvisoria: "Non cadremo in trappole diplomatiche"
La Russia ha recentemente respinto la proposta di una tregua provvisoria di 30 giorni avanzata dagli Stati Uniti e accettata dall'Ucraina. Secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, Mosca ha bisogno di ulteriori dettagli prima di esprimere una posizione definitiva. Tuttavia, ha precisato che la Russia non prenderà mai decisioni sotto pressione internazionale, sottolineando che ogni scelta verrà valutata esclusivamente in base agli interessi nazionali.
Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha ribadito che Mosca non ha mai escluso la possibilità di negoziati, ma ha evidenziato che qualsiasi accordo dovrà tenere conto delle cause che hanno scatenato il conflitto. Tra queste, ha menzionato l'ipotetica adesione dell'Ucraina alla NATO, considerata da Mosca una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale.
La posizione russa ha suscitato una pronta reazione da parte del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha avvertito che, qualora Mosca si rifiutasse di accettare la tregua, Washington sarebbe pronta a imporre sanzioni economiche estremamente pesanti. Trump ha comunque espresso la speranza che il Presidente russo, Vladimir Putin, valuti con attenzione la proposta diplomatica per evitare ulteriori tensioni internazionali.
Intanto, sul fronte del conflitto, le forze russe hanno recentemente intensificato le operazioni militari nella regione di Kursk, riconquistando diversi villaggi che in precedenza erano passati sotto il controllo delle truppe ucraine. Lo stesso Putin ha visitato le truppe nella zona, esortandole a ottenere una vittoria "nel minor tempo possibile".
La comunità internazionale osserva con apprensione l'evolversi della situazione. Le tensioni restano altissime e ogni possibile spiraglio di dialogo rischia di sfumare sotto il peso delle manovre militari e delle minacce di nuove sanzioni.
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