Nicola Calipari, 20 anni dopo: misteri, omissioni e rivelazioni sulla sua morte a Baghdad [English version] - NOC Press

Nicola Calipari, 20 anni dopo: misteri, omissioni e rivelazioni sulla sua morte a Baghdad [English version]

In foto. Nicola Calipari "il Nibbio"



Il 4 marzo 2025 segna il ventesimo anniversario della tragica scomparsa di Nicola Calipari, agente del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (SISMI), ucciso da fuoco amico durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena in Iraq. Un sacrificio che ha segnato profondamente la coscienza collettiva italiana e che, a distanza di due decenni, continua a sollevare interrogativi irrisolti.
Il sacrificio di Nicola Calipari

Nicola Calipari, originario di Reggio Calabria, era un servitore dello Stato con una lunga carriera nella Polizia di Stato prima di entrare nei servizi segreti italiani. Il 4 marzo 2005, in una missione per salvare Giuliana Sgrena, rapita il mese precedente, fu colpito a morte da colpi sparati da un posto di blocco statunitense sulla strada per l’aeroporto di Baghdad.

Secondo il racconto della giornalista, l’auto su cui viaggiavano fu improvvisamente bersagliata da raffiche di mitragliatrice senza alcun preavviso. Calipari si gettò su di lei per proteggerla, venendo colpito fatalmente alla testa. Il suo gesto eroico le salvò la vita, ma la dinamica dell’incidente sollevò immediatamente dubbi e polemiche.
Indagini, processi e mancate risposte

La versione ufficiale fornita dagli Stati Uniti sostenne che l'auto procedeva a velocità sostenuta e non si era fermata all'alt dei soldati americani. Una ricostruzione smentita dalla stessa Sgrena e da altre fonti investigative italiane. L’Italia avviò un’indagine sulla morte di Calipari, portando alla richiesta di rinvio a giudizio del soldato americano Mario Lozano, l'autore degli spari.

Tuttavia, la giustizia italiana si scontrò con un muro: Lozano fu prosciolto per difetto di giurisdizione, poiché le forze multinazionali in Iraq rispondevano esclusivamente ai propri Paesi d’invio. Un verdetto che lasciò aperti numerosi interrogativi e alimentò il sospetto di insabbiamento.
Documenti secretati e rivelazioni di WikiLeaks

Nel 2010, il caso Calipari tornò sotto i riflettori grazie alla pubblicazione da parte di WikiLeaks di oltre 400.000 documenti riservati sulla guerra in Iraq. Alcuni di essi contenevano riferimenti alla sparatoria che costò la vita all’agente segreto italiano, sollevando ulteriori dubbi sulla gestione dell’incidente da parte delle autorità americane.

Nonostante queste nuove informazioni, molti dettagli della vicenda rimangono oscuri, e la sensazione di una verità mai completamente rivelata continua a tormentare l’opinione pubblica italiana.
Un eroe senza giustizia

A vent’anni dalla sua morte, Nicola Calipari è ricordato come un eroe della Repubblica. Il Presidente Sergio Mattarella ha recentemente dichiarato che "il suo sacrificio è iscritto nella storia d’Italia". Tuttavia, la sua famiglia e l’intero Paese attendono ancora risposte definitive.

Il caso Calipari resta una delle pagine più controverse della storia recente italiana: una vicenda segnata da ombre, segreti di Stato e mancata giustizia. La speranza è che, un giorno, l’intera verità possa emergere, restituendo finalmente giustizia a un uomo che ha dato la vita per il suo Paese. 


English version

March 4, 2025, marks the twentieth anniversary of the tragic death of Nicola Calipari, an agent of the Italian military intelligence service (SISMI), killed by friendly fire during the rescue mission of journalist Giuliana Sgrena in Iraq. His sacrifice deeply impacted Italy’s national consciousness, and two decades later, many unanswered questions remain.

Nicola Calipari’s Sacrifice

Nicola Calipari, a native of Reggio Calabria, dedicated his life to serving the Italian state, first as a police officer and later as a high-ranking intelligence operative. On March 4, 2005, during a mission to free Giuliana Sgrena, who had been kidnapped a month earlier, he was shot and killed by U.S. troops at a checkpoint on the road to Baghdad airport.

According to Sgrena’s account, their vehicle was suddenly hit by machine gun fire without warning. Calipari threw himself over her to protect her, taking a fatal shot to the head. His heroic act saved her life, but the circumstances of the shooting immediately raised doubts and sparked controversy.

Investigations, Trials, and Unanswered Questions

The official U.S. version of the incident claimed that the car was speeding and failed to stop when ordered. However, this account was contradicted by Sgrena and various Italian investigative reports. Italy launched an inquiry into Calipari’s death, ultimately seeking the indictment of U.S. soldier Mario Lozano, the shooter.

However, Italian courts ruled that they lacked jurisdiction over Lozano, as multinational forces in Iraq were under the exclusive legal authority of their home countries. This decision left many questions unanswered and fueled suspicions of a cover-up.

Classified Documents and WikiLeaks Revelations

In 2010, the Calipari case resurfaced after WikiLeaks published over 400,000 classified documents on the Iraq War. Some of these files referenced the shooting that led to his death, raising further doubts about how the incident was handled by U.S. authorities.

Despite these revelations, many details remain obscured, and the feeling that the full truth has never been disclosed continues to haunt the Italian public.

A Hero Without Justice

Twenty years after his death, Nicola Calipari is remembered as a national hero. Italian President Sergio Mattarella recently stated that “his sacrifice is etched in Italy’s history.” However, his family—and the entire nation—are still waiting for definitive answers.

The Calipari case remains one of the most controversial chapters in recent Italian history, marked by secrecy, state cover-ups, and denied justice. The hope remains that one day, the full truth will come to light, finally bringing justice to a man who gave his life for his country.

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