Oggi negli Stati Uniti, il ritorno del plotone di esecuzione: un condannato a morte rifiuta l'iniezione letale - NOC Press

Oggi negli Stati Uniti, il ritorno del plotone di esecuzione: un condannato a morte rifiuta l'iniezione letale



Oggi negli Stati Uniti, un condannato a morte ha scelto il plotone di esecuzione invece dell'iniezione letale


Oggi si terrà la prima fucilazione di un condannato a morte negli Stati Uniti dopo ben 15 anni. Brad Keith Sigmon, condannato per un duplice omicidio, ha deciso di affrontare la morte per mano di un plotone di esecuzione, rifiutando l'iniezione letale e la sedia elettrica, i metodi tradizionali utilizzati dalla Carolina del Sud per le esecuzioni capitali. La Corte Suprema dello stato ha respinto l'ultima richiesta di sospensione dell'esecuzione, e le probabilità che il governatore repubblicano Henry McMaster conceda clemenza, come richiesto da vari gruppi abolizionisti, sembrano molto basse. Pertanto, oggi segnerà un ritorno a un metodo ormai raro negli Stati Uniti: la fucilazione.

Il legale di Sigmon ha spiegato che la scelta del plotone di esecuzione è stata dettata dalla paura del condannato di soffrire a causa dell'iniezione letale, il cui procedimento viene tenuto segreto. La sua decisione riflette la preoccupazione per le incertezze e le potenziali sofferenze legate ai metodi più moderni di esecuzione.

Secondo quanto riportato dai media, il plotone di esecuzione sarà composto da tre agenti che spareranno a una distanza di circa 4,6 metri. Dal 1976, quando la pena di morte è stata reintrodotta negli Stati Uniti, solo tre condanne sono state eseguite tramite fucilazione, tutte in Utah, negli anni 1977, 1996 e 2010.

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