Parco del Gargano. Plauso di d’Arienzo per direttrice assolta e attacca il presidente: «È un carrozzone svuotato» - NOC Press

Parco del Gargano. Plauso di d’Arienzo per direttrice assolta e attacca il presidente: «È un carrozzone svuotato»


La notizia di assoluzione della dottoressa Maria Villani, ex direttrice dell’Ente Parco Nazionale del Gargano (al tempo su indicazione del M5S), sta facendo parlare ancor di più della sua imputazione. Accusata di peculato per l’utilizzo delle autovetture di servizio, lo scorso 6 marzo 2025 il Tribunale di Foggia, nel merito il presidente Mario Talani, con i giudici Elena Paci e Valeria Casciello, hanno assolta la Villani con formula piena, perché “il fatto non sussiste. Per la cronaca la Villani secondo il denunciante avrebbe utilizzato per uso personale gli automezzi dell’Ente con tanto di autista.

Decisione attesa e poi confermata poiché nulla era come fu dichiarato dal denunciante, tant’è che il difensore dell’ex direttrice, l’avvocato Michele Vaira, dopo la sentenza sostanzialmente ha dichiarato «…che l’accusa rivolta alla dott.ssa Villani era calunniosa, ordita al preciso fine di estrometterla dal suo ruolo (cosa poi avvenuta con un procedimento disciplinare lampo), da lei svolto con particolare diligenza e onestà…».

Una sentenza che ha risvegliato le istituzioni che collaborano con l’Ente Parco del Gargano e precisamente dove ha sede, a Monte Sant’Angelo, cui il sindaco, Pierpaolo d'Arienzo, si è ritenuto soddisfatto per la sentenza, ma nel contempo fa una valutazione nel merito della gestione sotto la presidenza Pazienza.

Di seguito la sua dichiarazione

«L’assoluzione dell’ex Direttrice del Parco, la dottoressa Villani, è l’ennesima dimostrazione di quanto sia stata fallimentare la gestione dell’Ente Parco Nazionale del Gargano negli ultimi anni.

L’epurazione di dipendenti ritenuti ostili, l’estromissione delle Associazioni ambientaliste, la chiusura tombale verso il mondo delle associazioni e delle imprese di promozione culturale e territoriale, l’indifferenza spocchiosa nei confronti di guide turistiche, l’ostilità verso tanti Sindaci e il filo diretto con il Consorzio di Bonifica Montana nella battaglia assurda contro le comunità del Gargano e tante altre aberrazioni, hanno rappresentato gli elementi di una pessima strategia messa in campo dal Presidente Pazienza, che ha portato all’isolamento del Parco Nazionale del Gargano.

Un Parco fermo, che anziché rappresentare un volano di sviluppo del territorio, si è trasformato in un ulteriore carrozzone svuotato di qualsiasi funzione e finalità per cui fu istituito più di trent’anni fa.

A nulla sono valsi i tentativi dei Sindaci di controbilanciare questo potere solitario attraverso la definizione degli altri organismi, come il Direttivo, la Giunta e il Vicepresidente.

Il Ministero competente ha snobbato completamente il territorio lasciando “solo al comando” un Presidente che si è dimostrato inadeguato al ruolo, fino al punto di ratificare da Commissario tutti gli atti adottati in precedenza in modo monocratico.

Un fatto gravissimo, definito “anomalo” dai livelli superiori, perché lo strumento della ratifica rappresenta un momento di verifica e controllo sugli atti che, per ragioni diverse (come per esempio la mancata nomina del Direttivo), sono stati adottati da un solo organismo.

Quello che si auspica ora è un interesse maggiore da parte del Ministero rispetto alle vicende del Parco Nazionale del Gargano, partendo dalla nomina di un Presidente che torni a dialogare con il territorio ma che, soprattutto, smonti l’attuale gestione di potere interno, provvedendo tempestivamente alla designazione di un Direttore del Parco che sia capace di rimettere in piedi l’Ente.

Su questa linea, il nuovo Presidente troverà sicuramente l’appoggio delle comunità e dei Sindaci del Gargano.

In caso contrario, sia chiaro sin da ora, qualsiasi invito al dialogo e al rispetto istituzionale sarà respinto al mittente!»

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