Putin risponde a Macron: "Non dimentichi come finì Napoleone"
Vladimir Putin ha lanciato un durissimo avvertimento a Emmanuel Macron, accusandolo di tentare di riportare la Francia ai tempi di Napoleone. Il presidente russo ha richiamato alla memoria la sconfitta delle forze francesi in Russia, ricordando che Parigi fu occupata dai soldati russi alla fine di quell'invasione. "Non dobbiamo mai sottovalutare il carattere del popolo russo", ha detto Putin, facendo riferimento a una lezione storica che, secondo lui, molti sembrano dimenticare.
La polemica è scoppiata dopo che Macron, in un discorso televisivo, ha proposto di assumere un ruolo di leadership per la Francia nella difesa dell'Europa, cercando di colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. In particolare, ha parlato di un ombrello nucleare francese per proteggere il continente dalle minacce che, secondo lui, provengono da Mosca.
Putin ha risposto, durante un incontro con i membri della fondazione Difensori della Patria, ribadendo che ci sono ancora coloro che cercano di ripercorrere strade già tracciate nel passato, dimenticando il destino che ha atteso chi ha cercato di sfidare la Russia. "Ci sono sempre quelli che non riescono a calmarsi e pensano che la storia possa essere riscritta", ha dichiarato. Un chiaro richiamo a chi, secondo lui, non comprende la forza e la determinazione della Russia.
La reazione russa è stata veloce e unanime. In mattinata, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha criticato Macron, paragonandolo a un personaggio di una fiaba che proteggeva i bambini con ombrelli magici, ma mettendo in discussione la sua serietà. Successivamente, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha accusato il presidente francese di desiderare la "continuazione della guerra". Non meno incisivo è stato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha paragonato Macron a Napoleone e Hitler, sostenendo che, pur avendo ambizioni simili, Macron non è sincero come i suoi predecessori, che almeno avevano il coraggio di dichiarare apertamente le loro intenzioni di conquista.
Secondo Lavrov, se Macron considera la Russia una minaccia, è lui, in realtà, a costituire un pericolo per Mosca. Il ministro ha anche criticato l'ipotesi di un intervento europeo in Ucraina, considerandolo un passo che segnerebbe un coinvolgimento diretto dei Paesi Nato nel conflitto.
Nel frattempo, il Cremlino ha espresso sostegno alle dichiarazioni di Marco Rubio, segretario di Stato degli Stati Uniti, che ha definito la guerra in Ucraina come un conflitto "per procura tra potenze nucleari". Mosca ha ribadito che è giunto il momento di mettere fine al conflitto, esprimendo il desiderio di trovare una soluzione che garantisca la sicurezza della Russia per il futuro.
Putin ha concluso il suo intervento con un avvertimento deciso: "Non abbiamo bisogno di nulla che non ci appartenga, ma non rinunceremo a ciò che è nostro". E per quanto riguarda la possibilità che Macron media nelle trattative, Lavrov ha risposto con freddezza: "Se vuole, può chiamare Putin. Niente glielo impedisce". Ma non ci sono molte aspettative che questo possa portare a un cambio significativo nella situazione.
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