Trump e Putin: due ore di colloquio per fermare la guerra in Ucraina
Un colloquio telefonico di oltre due ore tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin ha acceso nuove speranze sulla fine del conflitto in Ucraina. La conversazione, svoltasi il 18 marzo 2025, ha avuto come fulcro la ricerca di una tregua temporanea, con entrambi i leader che hanno espresso la volontà di porre fine alle ostilità .
"Questa guerra deve finire, voglio vedere le persone smettere di morire", ha dichiarato Trump al termine della telefonata, sottolineando l'importanza di una soluzione diplomatica per porre fine a un conflitto che ormai prosegue da oltre tre anni.
Secondo quanto emerso, l'incontro telefonico ha portato a un'intesa preliminare per un cessate il fuoco di 30 giorni. Durante questo periodo, la Russia si impegnerà a sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, consentendo alle autorità locali di ripristinare i servizi essenziali e garantire l'approvvigionamento energetico alla popolazione.
Tuttavia, il Cremlino ha posto alcune condizioni per l'attuazione della tregua: l'Ucraina dovrà sospendere temporaneamente l'addestramento e il reclutamento di soldati, oltre a bloccare la ricezione di armi fornite dai Paesi occidentali. Queste richieste hanno immediatamente sollevato dubbi tra gli alleati europei e la NATO, timorosi che tali concessioni possano compromettere la sicurezza e l'autonomia dell'Ucraina.
Al centro del dibattito vi è anche la questione della Crimea. Secondo fonti vicine ai negoziati, la Russia avrebbe chiesto il riconoscimento ufficiale della penisola come parte integrante del proprio territorio. Un'eventualità che rischia di spaccare ulteriormente il fronte occidentale, già diviso sulla gestione della crisi.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha sottolineato che la Russia resta aperta al dialogo e che l'accordo per una tregua rappresenta "un'opportunità per risolvere i problemi con il dialogo, anziché con la forza". Al contrario, funzionari dell'Unione Europea hanno evidenziato la necessità di coinvolgere i partner europei in ogni possibile trattativa, ribadendo che la pace non può essere imposta senza la partecipazione dell'Ucraina stessa.
L'esito di questo colloquio segna un passo importante, ma fragile, verso la distensione. La comunità internazionale resta con il fiato sospeso, in attesa di capire se queste promesse si tradurranno in azioni concrete o se rimarranno solo parole destinate a svanire nel vuoto.
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