Trump ordina la chiusura di agenzie federali e media governativi: cresce la preoccupazione

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che prevede la chiusura di diverse agenzie federali e portali di informazione governativi, suscitando forti preoccupazioni nell'opinione pubblica e nel mondo politico.

Tra le istituzioni coinvolte spicca la U.S. Agency for Global Media (USAGM), l'ente che sovrintende a emittenti come Voice of America (VOA) e Radio Free Europe/Radio Liberty, note per fornire notizie indipendenti e imparziali in tutto il mondo. L'ordine esecutivo prevede la chiusura anche di altre agenzie legate a servizi per i senzatetto, sviluppo comunitario e supporto alle imprese delle minoranze, con un impatto significativo su numerose comunità vulnerabili.

La decisione ha immediatamente sollevato dubbi sulla legittimità dell'azione, poiché molte di queste istituzioni sono state istituite attraverso leggi del Congresso, rendendo necessaria l'approvazione parlamentare per procedere effettivamente con la loro chiusura.

Kari Lake, recentemente nominata consigliera senior per la USAGM, ha comunicato ai dipendenti di Radio Free Europe/Radio Liberty la cessazione dei finanziamenti federali, mentre i lavoratori di VOA sono stati posti in congedo amministrativo retribuito in attesa di ulteriori sviluppi.

L'ordine esecutivo di Trump rientra in una più ampia strategia dell'amministrazione volta a ridurre il peso del governo federale. Tuttavia, le critiche non si sono fatte attendere: molti osservatori ritengono che la chiusura di agenzie mediatiche governative possa compromettere la libertà di stampa e limitare l'accesso del pubblico a informazioni affidabili e indipendenti.

Al momento, la validità del provvedimento è messa in discussione e potrebbe incontrare ostacoli legali e politici prima di entrare in vigore. La questione sta diventando un terreno di scontro tra sostenitori della deregolamentazione e difensori della trasparenza e dell'informazione pubblica.