Cardinali e geopolitica: le vere forze in gioco nel Conclave - NOC Press

Cardinali e geopolitica: le vere forze in gioco nel Conclave


Mentre si elegge il nuovo Papa, un mosaico di poteri regionali e interessi internazionali si intreccia nella Cappella Sistina


Aprile 2025

Redazione NOCPress



CITTÀ DEL VATICANO - Dietro la suggestiva immagine dei cardinali in preghiera sotto gli affreschi di Michelangelo, il Conclave è anche teatro di una sottile partita geopolitica. I cardinali elettori non sono solo uomini di fede: sono ambasciatori di blocchi regionali, portatori di interessi culturali, economici e politici.

Il blocco europeo: Tradizione e crisi d'identità

Con circa 50 voti complessivi, l'Europa resta il continente più rappresentato. Ma è un gigante diviso:

  • Italia: ancora influente, ma incapace di esprimere una leadership unitaria.
  • Germania e Francia: spingono per un Papa "sinodale", più collegiale e aperto.
  • Europa dell'Est: punta su candidati conservatori, preoccupati dalla secolarizzazione.

L'Europa può contare su numeri, ma rischia di vedersi scavalcare se si presenta frammentata.


L'asse latinoamericano: La continuità di Francesco

I cardinali latinoamericani (circa 20 voti) desiderano proseguire il cammino avviato da Francesco:

  • Priorità sociali: povertà, diritti indigeni, ambiente
  • Chiesa "in uscita": meno curiale, più missionaria
Il problema? La mancanza di un candidato forte e condiviso.


Africa e Asia: I nuovi protagonisti

  • Africa: 15 voti, crescita demografica esplosiva, domanda di rappresentanza.
  • Asia: 12 voti, guidati da figure come Luis Antonio Tagle (Filippine).

Questi continenti spingono per un Papa che dia voce alle "periferie" della Chiesa, anche a costo di rompere alcuni equilibri storici.


USA e Canada: Una forza ideologica

Gli 11 cardinali nordamericani sono molto attivi, divisi tra:

  • Conservatori: puntano su candidati di "restaurazione" dottrinale.
  • Progressisti: vogliono completare l'opera sinodale.

L'influenza USA è indiretta ma potente, anche attraverso think tank cattolici e fondazioni.


La Curia Romana: Il vero ago della bilancia

Con 10 voti chiave, i cardinali di Curia sono determinanti:

  • Conoscono personalmente molti elettori
  • Hanno accesso a dossier riservati
  • Possono indirizzare consensi verso candidati "di sistema"

Sono il "deep state" del Vaticano.


Il rischio dei veti incrociati

Nel passato, alcune elezioni papali furono rallentate o bloccate da veti (espliciti o impliciti) tra blocchi nazionali. Anche oggi, un candidato troppo "europeo", "progressista" o "conservatore" può essere affondato da coalizioni trasversali.


Una partita globale, un'anima in bilico

Il nuovo Papa dovrà incarnare una Chiesa non più eurocentrica ma globale. E dovrà farlo senza spaccare definitivamente il fragile equilibrio tra dottrina, sinodalità e diplomazia internazionale.

Nella Cappella Sistina, dunque, non si vota solo il futuro della Chiesa. Si vota anche una visione del mondo.






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