Conclave e Intelligence: la guerra segreta dietro l'elezione del Papa
Sorveglianza, fughe di notizie e interessi globali: come i servizi segreti osservano (e talvolta cercano di influenzare) il Conclave
Aprile 2025
Redazione NOCPress
CITTÀ DEL VATICANO - Ogni Conclave è ufficialmente un momento di raccoglimento spirituale. Ma dietro le mura leonine si consuma anche una guerra silenziosa tra gli apparati di intelligence, interessati a sapere - o a condizionare - chi sarà il prossimo leader spirituale di oltre un miliardo di persone.
La sicurezza vaticana: uno scudo sempre più sofisticato
Il Corpo della Gendarmeria Vaticana, affiancato dalla Guardia Svizzera, è responsabile della sicurezza fisica del Conclave. Ma il compito più delicato è quello di proteggere le comunicazioni interne:
- Sistemi di blocco delle comunicazioni elettroniche intorno alla Cappella Sistina
- Verifica dei dispositivi elettronici dei cardinali
- Bonifica ambientale delle aree di incontro
Dal 2005 in poi, ogni conclave ha aumentato esponenzialmente le misure anti-spionaggio, anche grazie alla collaborazione con la Polizia Postale italiana e agenzie di cybersecurity private.
Gli interessi delle potenze straniere
Perché il mondo dell'intelligence si interessa al Conclave?
- USA: vogliono un Papa amico delle democrazie occidentali e della libertà religiosa.
- Cina: punta a evitare un Pontefice troppo critico sulle violazioni dei diritti umani.
- Russia: preferisce una Chiesa meno interventista negli equilibri geopolitici europei.
- Africa e America Latina: lobby missionarie e governi locali cercano un Papa favorevole alla crescita del Sud globale.
Fonti riservate confermano che almeno tre agenzie di intelligence occidentali monitorano attivamente il processo attraverso analisi OSINT (Open Source Intelligence) e fonti umane.
Metodi di sorveglianza: tra vecchio e nuovo
Sebbene il Conclave sia ufficialmente "blindato", alcuni metodi sono noti o sospettati:
- Intercettazione di cardinali prima dell'ingresso in clausura
- Profilazione delle attività dei cardinali tramite social network e comunicazioni private
- Droni di sorveglianza nelle aree limitrofe
- Analisi delle fughe di notizie tramite "honeypot" informativi
Gli esperti parlano anche di "operazioni di influenza": dossier e indiscrezioni filtrati ad hoc per orientare votazioni in una direzione o in un'altra.
I rischi interni: non solo agenti esterni
Il rischio più grande viene spesso dall'interno:
- Cardinali con agende personali, disposti a "lasciare tracce" per favorire candidati amici
- Operatori vaticani (laici o religiosi) vulnerabili alla pressione esterna o corruttibile
- Fazioni vaticane che agiscono come veri e propri servizi segreti "paralleli"
Una battaglia che nessuno ammette
Nessuna informazione ufficiale è mai trapelata in modo diretto. Eppure, ad ogni Conclave, indiscrezioni sui favoriti, i voti e le strategie emergono puntuali. Segno che, malgrado il rigore e la sacralità , l'elezione papale rimane anche un evento geopolitico di portata mondiale.
Il prossimo Papa non sarà solo il "vicario di Cristo". Sarà anche - e inevitabilmente - un protagonista della partita globale per il potere e l'influenza.
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