Conclave segreto: chi sarà il Papa dopo Francesco? - NOC Press

Conclave segreto: chi sarà il Papa dopo Francesco?


Morte di Papa Francesco, giochi di potere e alleanze nell'ombra: ecco cosa accade davvero dietro le porte chiuse del Vaticano


Aprile 2025

Di Redazione NOCPress

CITTÀ DEL VATICANO - Dopo la morte di Papa Francesco, la Chiesa Cattolica entra in una delle fasi più delicatee: il Conclave. Qui verrà scelto dai cardinali abilitati al voto il nuovo Pontefice, colui che governerà la Chiesa Cristina. Sarà compito suo poi decidere se proseguire il cammino di riforma avviato dal Papa argentino o riportare la Chiesa su binari più tradizionali. Dietro i rituali millenari e la liturgia del silenzio, si muovono alleanze, dossier, voti strategici e influenze esterne, anche politici.


Il gioco dei blocchi cardinalizi

Sono circa 120 i cardinali elettori. Servono 80 voti per essere eletti Papa. Nessuno può farcela da solo: servono coalizioni trasversali.

  • America Latina: blocco riformista, 20 voti
  • Africa: tradizionalista ma pragmatica, 15 voti
  • Asia: moderata e sensibile ai temi sociali, 12 voti
  • USA: polarizzati, 11 voti
  • Italia: decisivi, spesso ago della bilancia, 22 voti
  • Europa centro-occidentale: divisi tra progressisti e conservatori, 30 voti
  • Curia romana: 10 voti strategici

I principali papabili

Matteo Zuppi (Italia) - Presidente CEI, considerato erede spirituale di Francesco. Dialogante, impegnato nel sociale, stimato anche all'estero. Potrebbe raggiungere i 70 voti, ma gli serve il pieno appoggio italiano e di parte dell'Africa.

Luis Antonio Tagle (Filippine) - Prefetto di Propaganda Fide, volto della Chiesa asiatica. Spiritualmente affine a Francesco, è rispettato ma considerato poco incisivo. Potrebbe essere il candidato di mediazione se Zuppi si arresta.

Péter Erdő (Ungheria) - Conservatore, stimato in ambito dottrinale. Forte in Europa dell'Est, USA tradizionalisti e parte della Curia. Ma poco rappresentativo della Chiesa globale.

Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo) - Relatore del Sinodo. Profilo gesuita e sinodale, potenziale outsider europeo se le prime scelte si bloccano.


Dietro le quinte: scenari d'influenza e geopolitica del sacro

Le discussioni tra cardinali non riguardano solo fede e dottrina. Nei colloqui privati (spesso sorvegliati dai servizi vaticani), si parla anche di geopolitica e finanza:

  • Alcuni cardinali gestiscono veri e propri imperi economici diocesani
  • Il Vaticano monitora attivamente le interferenze straniere: USA, Italia, e persino intelligence internazionali
  • Le fondazioni cattoliche internazionali finanziano viaggi, convegni, missioni e... rapporti di influenza

Un esempio: un dossier riservato circolato tra i cardinali africani elenca i "candidati favorevoli all'espansione missionaria nel Sud del mondo". Si tratta di una chiave strategica per ottenere il voto di blocchi intercontinentali.


Il futuro Papa (in base anche agli attuali equilibri geopolitici, economici e finanziari)

Non sarà solo un teologo. Sarà un diplomatico, un amministratore, un simbolo globale. Sarà chiamato a:

  • Riconciliare i fronti interni (sinodo vs dottrina, riformisti vs conservatori)
  • Gestire crisi esterne (guerre, disuguaglianze, crisi di fede)
  • Ridare centralità alla figura del Pontefice come costruttore di pace

Zuppi parte favorito, ma la partita è aperta. Il conclave post-Francesco potrebbe generare il primo Papa africano, oppure un nuovo equilibrio tra Asia e Occidente. Ciò che è certo è che, anche dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, la Storia non smette mai di scrivere.


Prossimi approfondimenti su NOCPress:

  • I segreti finanziari della Curia: dalle fondazioni alle transazioni offshore
  • Conclave e intelligence: sorveglianza, fughe di notizie e interessi globali
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