I giorni prima di Pasqua tra fede e tradizioni popolari
Il GIOVEDI' SANTO è una delle giornate più significative della Settimana Santa nella tradizione cristiana, in particolare nella Chiesa cattolica, ortodossa e in molte confessioni protestanti. Cade il giovedì prima della Pasqua e commemora l’Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli.
Ultima Cena È il cuore della celebrazione. Durante questa cena Gesù istituì l’Eucaristia, offrendo pane e vino come suo corpo e sangue; istituì anche il sacerdozio, affidando agli apostoli il compito di "fare questo in memoria di me" e prefigurò il sacrificio della Croce, che si compirà il giorno seguente, il Venerdì Santo.
Lavanda dei Piedi Durante l’Ultima Cena, Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli, gesto che viene spesso ripetuto nelle liturgie del Giovedì Santo quale simbolo di umiltà e servizio. Ed è un richiamo al comandamento dell’amore fraterno: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.
Inizio del Triduo Pasquale Il Giovedì Santo dà inizio al Triduo Pasquale, che comprende:
- Venerdì Santo (Passione e Morte di Cristo)
- Sabato Santo (attesa e silenzio)
- Domenica di Pasqua (Resurrezione)
Una delle usanze diffuse e legate al giorno del giovedì santo è la Visita ai "Sepolcri".
Dopo la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, l’Eucaristia non viene lasciata nel tabernacolo, ma traslata solennemente in un luogo preparato appositamente: l’altare della reposizione, detto comunemente “sepolcro”. Questo gesto simboleggia la veglia con Gesù nell’Orto degli Ulivi, quando dice ai discepoli: "Restate qui e vegliate con me." (Mt 26,38).
E dopo la Messa in Coena Domini, i fedeli visitano gli altari della reposizione (i cosiddetti “sepolcri”) allestiti in modo molto decorativo con fiori e simboli eucaristici.
La tradizione popolare vuole che si visitino almeno 3 o 7 chiese, come gesto di devozione e penitenza.
Il numero 3 o 7 è simbolico:
3: richiama la Trinità o le tre ore di preghiera di Gesù nel Getsemani.
7: simbolo biblico della pienezza e della perfezione spirituale.
La visita ai sepolcri nel Giovedì Santo ha origini antiche e profonde, e nasce da una combinazione di devozione liturgica, simbolismo biblico e anche di tradizioni popolari che si sono stratificate nei secoli.
Il termine “sepolcro” è un po’ improprio (non si tratta del sepolcro della morte, ma della sua presenza nell’Eucaristia), ma il nome si è radicato nella tradizione popolare.
"Nei sepolcri", accanto all’Eucaristia, si espongono spesso piantine di grano coltivate al buio nei giorni precedenti, piantine che simboleggiano la vita che rinasce, prefigurazione della Risurrezione.
In questa giornata in molte località si tengono processioni notturne o rievocazioni dell’Ultima Cena e della lavanda dei piedi.
In alcuni paesi del Sud Italia, per esempio, si fanno vere e proprie rappresentazioni teatrali della Passione di Cristo.
Il VENERDI' SANTO è uno dei giorni più solenni e carichi di significato dell’intero anno liturgico cristiano. È il giorno in cui si commemora la Passione e la Morte di Gesù Cristo sulla croce. Non si celebra la Messa, ed è caratterizzato da silenzio, digiuno, preghiera e meditazione.
✝️ Significato spirituale del Venerdì Santo
Passione e Morte di Gesù
È il giorno in cui la Chiesa fa memoria del sacrificio di Gesù per la salvezza dell’umanità .
Gesù, condannato a morte, percorre la Via Crucis e viene crocifisso sul Golgota, morendo verso le tre del pomeriggio. Il Venerdì Santo è visto come un momento di grande dolore, ma anche di grande amore: Gesù dona la sua vita per vincere il peccato e la morte. È il compimento del sacrificio pasquale: l’Agnello di Dio si offre per tutti.
Non si celebra l’Eucaristia, ma c’è una Liturgia della Passione, composta da tre momenti:
Liturgia della Parola: Si legge il racconto della Passione secondo il Vangelo di Giovanni.
Segue una preghiera universale molto profonda per tutta l’umanità .
Adorazione della Croce: La croce viene portata in processione e adorata dai fedeli, spesso con un bacio o un inchino.
Comunione: Si distribuisce la Comunione con le particole consacrate il giorno precedente (Giovedì Santo).
È un giorno di digiuno (un solo pasto completo) e astinenza dalla carne, come segno di penitenza e solidarietà con la sofferenza di Cristo.
Molti scelgono di vivere la giornata in silenzio e riflessione, evitando svaghi o festeggiamenti.
Tradizioni popolari del Venerdì Santo
In tantissime città italiane e nel mondo si tengono processioni commemorative della Passione, spesso con statue della Madonna Addolorata e del Cristo morto.
Alcune sono drammatiche e molto sentite, con partecipazione in abiti storici, canti popolari (come il "Stabat Mater") e tamburi funebri.
Le campane tacciono, l’altare è spoglio, non si accendono candele né si canta il Gloria o l’Alleluia.
In alcune zone, si usano strumenti di legno o si coprono gli specchi nelle case.
Ogni cultura ha i suoi modi particolari per esprimere il dolore, la devozione e la speranza legati alla Passione di Cristo.
Ecco alcune delle celebrazioni del Venerdì Santo più famose e toccanti, in Italia e nel mondo:
Italia – Le processioni del Venerdì Santo
Sicilia – Enna e Trapani
Enna: Ospita una delle processioni più antiche e solenni d’Italia. Circa 2.000 confratelli in abiti tradizionali (con cappucci e mantelli) sfilano silenziosamente portando i simboli della Passione e le statue del Cristo morto e dell’Addolorata.
Trapani: La Processione dei Misteri è famosissima: dura 24 ore, inizia il Venerdì pomeriggio e termina il sabato. Ogni gruppo porta una scena della Passione (i “Misteri”), scolpiti in legno e decorati.
Chieti (Abruzzo)
Qui si svolge una delle più antiche processioni d’Italia, con un’atmosfera struggente. È accompagnata dal famoso “Miserere” di Selecchy, cantato da un coro maschile a cappella.
Sorrento e Campania
Le processioni notturne del Cristo Morto e della Madonna Addolorata sono davvero intense. I confratelli camminano in silenzio, accompagnati solo dal suono di tamburi lenti e canti antichi.
Spagna – Semana Santa a Siviglia
Una delle celebrazioni più conosciute al mondo.
Le "cofradÃas" (confraternite) portano gigantesche e splendide "pasos" (sculture religiose) raffiguranti scene della Passione.
I penitenti (nazarenos) sfilano scalzi, spesso a piedi nudi o portando croci. Le processioni possono durare tutta la notte e sono un misto di sacralità , arte e tradizione.
Filippine – Rappresentazioni viventi
In alcune zone si tengono vere e proprie rappresentazioni teatrali della Passione, in strada, con attori che rivivono la Via Crucis.
In alcuni rari casi estremi (ad esempio a San Fernando), alcuni devoti si fanno crocifiggere realmente (con chiodi, anche se in modo controllato), come gesto di penitenza radicale e imitazione di Cristo.
Messico – Iztapalapa (Città del Messico)
Una delle celebrazioni più imponenti dell’America Latina: migliaia di persone partecipano a una rappresentazione della Passione su scala teatrale.
L’attore che interpreta Gesù cammina per chilometri con una vera croce sulle spalle, in un’atmosfera di grande partecipazione popolare e spirituale.
Il SABATO SANTO è un giorno particolare, quasi “sospeso” nel tempo. È il giorno del silenzio, dell’attesa e del raccoglimento. La Chiesa non celebra l’Eucaristia durante il giorno, e tutto è incentrato sulla preparazione alla Pasqua, che esploderà con la Veglia Pasquale nella notte.
Significato spirituale del Sabato Santo
Dopo la morte in croce, il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro. È un giorno di lutto e silenzio, in cui la Chiesa medita sul mistero della morte e discesa agli inferi.
Secondo la tradizione, Gesù in questo giorno discende agli inferi per liberare le anime dei giusti vissuti prima della sua venuta.
È un giorno di vigilia, di attesa fiduciosa, quasi trattenendo il respiro prima della gioia della Pasqua.
Durante il giorno non si celebra la Messa, non si distribuisce la Comunione (tranne che ai morenti), e non si celebrano matrimoni o battesimi.
Gli altari restano spogli, la chiesa è silenziosa, spesso con le luci basse o spente.
La Veglia Pasquale – la notte che cambia tutto
La celebrazione liturgica più importante dell’anno è la Veglia Pasquale, che si svolge nella notte tra sabato e domenica, e celebra la Risurrezione di Cristo.
È una liturgia lunga e molto simbolica, composta da 4 momenti principali:
Liturgia della Luce: Si accende il fuoco nuovo e il Cero Pasquale, simbolo di Cristo risorto, che entra nella chiesa buia. Si canta l’Exsultet, un inno di gioia e luce.
Liturgia della Parola: Si leggono brani chiave della storia della salvezza, dalla Creazione alla Risurrezione.
Liturgia battesimale: Si benedice l’acqua e si rinnovano le promesse battesimali. In molte comunità vengono celebrati battesimi di adulti, che entrano nella Chiesa proprio nella notte di Pasqua.
Liturgia eucaristica: Si celebra finalmente l’Eucaristia, con grande solennità e gioia: Cristo è risorto!
Tradizioni popolari del Sabato Santo
In molte regioni italiane, il Sabato Santo era (e in parte è ancora) il giorno della benedizione del cibo, in attesa del pranzo pasquale.
In alcune culture si accende un piccolo fuoco rituale davanti alle chiese, legato alla veglia pasquale.
In alcune case, si rompeva il silenzio solo con il suono delle campane che tornano a suonare a gloria, spesso allo scoccare della mezzanotte.
Ecco alcune delle tradizioni più belle e diffuse legate al Sabato Santo:
Accensione del fuoco nuovo
Derivata dalla liturgia della Veglia Pasquale, in molte comunità era usanza accendere un fuoco all’aperto davanti alla chiesa, da cui si prendeva il fuoco “benedetto” da portare a casa.
Questo gesto simboleggia la luce del Cristo risorto che entra nelle case, scacciando le tenebre.
Benedizione dei cibi pasquali
In molte regioni italiane (soprattutto al Centro e al Nord), i fedeli portano in chiesa dei cestini con i cibi tipici della Pasqua: uova, pane, formaggi, salumi, dolci.
Questi vengono benedetti dai sacerdoti durante la giornata del Sabato Santo, e saranno consumati nel pranzo pasquale. Le uova sode benedette, in particolare, sono simbolo di vita nuova e resurrezione.
Pulizia della casa
Il Sabato Santo è tradizionalmente il giorno in cui si fa una grande pulizia della casa, per prepararsi ad accogliere la Pasqua. Questo gesto ha un forte valore simbolico: purificare lo spazio fisico come riflesso di una purificazione interiore.
Silenzio e raccoglimento
Fino alla Veglia Pasquale, la giornata è vissuta in modo austero, con silenzio, digiuno e preghiera.
In molte famiglie si manteneva un clima sobrio: niente musica, niente festeggiamenti, in attesa della notte della Resurrezione.
Nella notte della Veglia Pasquale, al canto del “Gloria”, che segna la Risurrezione, si rompono il silenzio e il buio: si suonano le campane, si accendono tutte le luci della chiesa.
In alcune città , si usano anche botti o fuochi d’artificio (una tradizione antica, detta anche “scoppio del Gloria”).
Decorazione delle uova
In molte zone rurali e contadine, si usava decorare uova sode con motivi naturali o religiosi, per poi benedirle e mangiarle a Pasqua.
In altre culture (soprattutto dell’Est Europa), la pittura delle uova è un’arte vera e propria, fatta proprio il Sabato Santo.
Preparazione dei vestiti nuovi
In passato, si usava indossare abiti nuovi la domenica di Pasqua come segno di rinascita, e si preparavano il Sabato Santo. Questo gesto simboleggiava l’uomo nuovo, rinnovato dalla fede nella Risurrezione.
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