In Italia manca la "certezza della pena”: verità o mito? - NOC Press

In Italia manca la "certezza della pena”: verità o mito?





In Italia si ripete spesso, quasi come un mantra: “Manca la certezza della pena”. Ma dietro questa frase c’è solo retorica politica o una realtà concreta?

Cosa significa “certezza della pena”?

È un principio chiave dello Stato di diritto: chi commette un reato deve essere punito, in modo giusto, proporzionato e certo. Non basta la condanna sulla carta: la pena deve essere eseguita in tempi ragionevoli e in forma concreta. Altrimenti, il sistema perde credibilità.

Perché molti italiani pensano che manchi?

I motivi sono diversi e spesso legati a casi mediatici. Processi che durano anni, pene che si riducono drasticamente, condanne che si trasformano in arresti domiciliari o affidamenti ai servizi sociali. E poi ci sono le prescrizioni, che cancellano reati prima ancora della sentenza definitiva.

Sommando tutto, il cittadino percepisce un messaggio chiaro: chi sbaglia, spesso se la cava.

La realtà dietro la percezione

Secondo i dati, la giustizia italiana è tra le più lente d’Europa. Un processo penale può durare anche dieci anni. In questo tempo, il rischio di prescrizione è alto. E se anche arriva una condanna, spesso non si traduce in carcere: per legge, pene sotto i 4 anni possono essere scontate con misure alternative.

Questo però non significa che il sistema sia privo di pene efficaci. Per reati gravi, le condanne sono pesanti e vengono eseguite. Ma nei reati comuni, la combinazione di lentezza, burocrazia e sovraffollamento carcerario porta a un’applicazione discontinua della giustizia.

Certezza della pena non significa solo “più carcere”

Attenzione: invocare la certezza della pena non vuol dire auspicare più galere o un diritto penale vendicativo. Significa avere un sistema rapido, equo, trasparente, dove chi sbaglia paga in modo coerente, e dove le vittime ottengono giustizia.

In sintesi: la mancanza di certezza della pena in Italia è in parte vera, in parte amplificata dalla percezione pubblica e dai limiti strutturali del sistema giustizia. Intervenire sui tempi dei processi e sull’effettività delle condanne è il primo passo per ricostruire fiducia nello Stato.

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