Italia in silenzio per Papa Francesco: il calcio si ferma, sospese tutte le competizioni
L’Italia si è svegliata oggi avvolta in un silenzio profondo, quello che accompagna i grandi addii. La notizia della morte di Papa Francesco, avvenuta questa mattina all’età di 88 anni, ha toccato il cuore del Paese, risuonando ben oltre le mura del Vaticano. Un pontefice amatissimo, capace di parlare agli ultimi, ma anche ai giovani, agli sportivi, a chiunque cercasse un senso umano e spirituale nel proprio quotidiano.
Tra i primi gesti simbolici di cordoglio è arrivata la decisione della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio): tutte le partite in programma oggi, dalla Serie A ai campionati dilettantistici, sono state sospese. Una scelta condivisa da tutte le componenti federali, che segna una pausa non solo sportiva, ma anche emotiva e collettiva.
«Il calcio e la FIGC si stringono nel dolore per la scomparsa di Papa Francesco», si legge nel comunicato ufficiale, che ha sancito l'interruzione delle attività calcistiche su tutto il territorio nazionale. Un gesto che va oltre il protocollo: è un atto di rispetto verso un uomo che ha saputo unire mondi apparentemente lontani, come fede e sport, con una semplicità disarmante.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha voluto ricordarlo con parole sentite e sincere:
«Con commozione, il calcio italiano partecipa al dolore che oggi attraversa milioni di persone in tutto il mondo. Papa Francesco è stato un testimone autentico di carità e dignità . La sua attenzione per gli ultimi, la sua umanità , ma anche la sua passione per il calcio lo hanno reso vicino a tutti noi. La sua voce resterà , come un faro, a guidare il nostro tempo».
Papa Francesco, grande appassionato di calcio e tifoso del San Lorenzo, non ha mai nascosto l’amore per questo sport. Ma per lui il calcio era soprattutto un linguaggio universale, un campo dove allenare l’amicizia, il rispetto, la solidarietà . In ogni incontro con atleti, dirigenti o giovani, non mancava mai di ricordare il valore educativo e sociale del gioco.
Oggi, quel pallone si ferma. Si ferma per un uomo che ha saputo farlo rotolare nei cuori, prima ancora che sui campi. Si ferma l’Italia, per salutare un Papa che con la sua semplicità ha lasciato un segno indelebile nella storia e nell’anima collettiva.
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