Carceri italiane al collasso, boom di detenuti minori: Foggia in sovraffollamento e celle sotto la soglia minima di vivibilità
Il nuovo rapporto di Antigone fotografa un sistema penitenziario in crisi strutturale: spazi insufficienti, strutture inadeguate e un aumento allarmante della popolazione carceraria minorile.
Il quadro emerso dal rapporto annuale di Antigone sui luoghi di detenzione in Italia evidenzia numerose criticità. Il titolo del dossier, “Senza Respiro”, sintetizza bene la situazione descritta: celle sovraffollate, servizi essenziali carenti, e una crescita significativa della presenza di minori negli istituti penali.
Secondo i dati raccolti, su 189 istituti penitenziari, solo 36 non risultano sovraccarichi. In 58 strutture il tasso di affollamento supera il 150%. Tra le realtà più critiche si segnalano gli istituti di San Vittore, Foggia e Lucca. Il tasso medio di sovraffollamento si attesta attorno al 133%.
Celle sotto la soglia minima di vivibilità
In almeno 30 dei 95 istituti visitati dall’associazione, le celle offrono meno di tre metri quadrati calpestabili per detenuto. In 12 strutture non è disponibile il riscaldamento, e in 43 manca l’accesso all’acqua calda. Anche i nuovi moduli prefabbricati, pensati per ampliare la capienza, risultano già progettati con spazi minimi: circa cinque metri quadrati per persona.
Presenze in crescita, spazi in calo
Negli ultimi due anni la capienza effettiva degli istituti è diminuita di circa 900 posti. Nello stesso periodo, il numero dei detenuti è aumentato di 5.000 unità, superando quota 62.000. La custodia cautelare continua a essere una delle misure più utilizzate: riguarda il 28,9% dei casi. Alla fine del 2024, il 26,5% della popolazione detenuta risultava ancora in attesa di giudizio definitivo.
Giovani e minori: numeri in aumento
La popolazione detenuta under 25 rappresenta oggi il 6,4% del totale. Nelle strutture minorili, al 30 aprile 2024, si contavano 611 giovani, di cui 27 ragazze. L’aumento rispetto a due anni fa è del 54%. Oltre la metà dei giovani detenuti sono minori stranieri non accompagnati. Nove su diciassette istituti penali per minorenni risultano sovraffollati, con percentuali critiche al Beccaria di Milano e a Cagliari, dove si raggiunge il 150%.
Donne e detenuti LGBTQ+: condizioni particolari
Le donne recluse sono circa 2.700, l’80% delle quali vive in sezioni femminili collocate all’interno di carceri maschili. Undici bambini risultano presenti in istituto con le madri, di cui nove di cittadinanza straniera. Altri dati riportano la presenza di 66 uomini che hanno dichiarato il proprio orientamento omosessuale, metà dei quali si trova in sezioni comuni o promiscue. Le donne transgender detenute sono 70, tutte ospitate in carceri maschili.
Risorse umane insufficienti e accesso limitato al lavoro
Il personale educativo conta 963 figure per tutta Italia, con una media di un educatore ogni 64 detenuti. Mancano 96 direttori penitenziari. Solo un detenuto su tre svolge un’attività lavorativa, prevalentemente per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Sono appena 249 i detenuti impiegati da aziende private, pari allo 0,4% del totale.
Stranieri in carcere: poca mediazione culturale
Gli stranieri rappresentano il 31,6% della popolazione detenuta, a fronte dello 0,4% della popolazione generale. Lombardia (20,8%) e Lazio (9,8%) sono le regioni con le maggiori presenze. La media nazionale di mediatori culturali è di 1,7 ogni 100 detenuti stranieri, un dato considerato insufficiente.
Salute mentale: segnali preoccupanti
Il report evidenzia anche un peggioramento delle condizioni psichiche. Gli atti di autolesionismo sono aumentati del 4,1% rispetto all’anno precedente. Il 2024 è l’anno con il più alto numero di suicidi in carcere mai registrato: 91 casi.
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