Cerignola: “Il ragazzo dei milioni”, blitz, caveau e cocaina. La parabola criminale di Gaetano Saracino - NOC Press

Cerignola: “Il ragazzo dei milioni”, blitz, caveau e cocaina. La parabola criminale di Gaetano Saracino

 






Il suo soprannome, utilizzato in diverse conversazioni intercettate, era semplice: “il ragazzo”. Un modo per nascondere, forse, una figura ritenuta dagli inquirenti tra le più interessanti nei recenti dossier sulla criminalità pugliese. Gaetano Saracino, 46 anni, originario di Cerignola, è al centro di una vicenda giudiziaria complessa che spazia tra episodi di rapina, sospetti di narcotraffico e un blitz fallito da decine di milioni di euro.

Le condanne pregresse

Saracino ha scontato una condanna definitiva a oltre quattro anni di reclusione per reati risalenti ai primi anni Duemila, tra cui rapina, furto d’auto e detenzione illegale di armi. L’ordine di carcerazione scattò nel 2014, ma l’arresto avvenne un anno dopo, in un'operazione condotta nella zona di Mattinata.

Il caveau Mondialpol: l’assalto mai avvenuto

Nel marzo 2021, il suo nome è comparso tra quelli coinvolti in un’indagine della procura di Brescia su un presunto tentativo di assalto al caveau della Mondialpol di Calcinatello. Secondo le accuse, l’operazione, mai portata a termine grazie all’intervento delle forze dell’ordine, avrebbe potuto fruttare oltre 80 milioni di euro.

Il Tribunale di Brescia, nel 2023, lo ha condannato in primo grado a sei anni per il suo presunto coinvolgimento. Il processo è stato seguito da un ricorso in appello, tuttora in itinere.

I sospetti sul narcotraffico internazionale

Parallelamente, un'altra inchiesta – questa volta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma – ipotizza il coinvolgimento di Saracino in un'operazione di narcotraffico internazionale legata a soggetti collegati, secondo le accuse, al mondo della criminalità romana e calabrese.

Le indagini, basate su intercettazioni e pedinamenti, ipotizzano che Saracino possa aver contribuito economicamente all'acquisto di cocaina proveniente dal Sud America, nonché a importazioni di hashish dalla Spagna. In questo contesto, il suo nome viene spesso affiancato a quello di Pasquale Napolitano, altro soggetto finito sotto indagine.

Il ruolo ancora da chiarire

Il ruolo di Saracino, tuttavia, non è mai stato definito con precisione dalle autorità giudiziarie. La Corte di Cassazione, nel gennaio 2025, ha annullato un provvedimento restrittivo nei suoi confronti, ritenendo insufficienti gli elementi finora prodotti per configurare un suo coinvolgimento attivo e consapevole nell’organizzazione criminale.

Il provvedimento della Suprema Corte ha sottolineato l’assenza di riferimenti chiari e dettagliati circa le modalità con cui Saracino avrebbe effettivamente partecipato alle operazioni contestate.

Un percorso ancora aperto

Nel tempo, Saracino è stato oggetto anche di sequestri patrimoniali per un valore stimato di oltre 2,5 milioni di euro, nell’ambito di misure di prevenzione. Anche su questo fronte, tuttavia, diversi ricorsi sono stati presentati dai suoi legali.

La sua storia resta emblematica di un fenomeno più ampio: quello di una criminalità sempre più evoluta, in grado di intrecciarsi con traffici internazionali, nuove tecnologie e codici comunicativi sofisticati.

Oggi la sua posizione resta sotto la lente della magistratura, e saranno i prossimi sviluppi giudiziari a chiarire se Saracino sia stato effettivamente un protagonista occulto di vicende criminali di rilievo.

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