Domenica 11 Maggio in Italia "Chiese Aperte"
L’11 Maggio, in Italia sarà “Chiese Aperte” che giungerà alla sua trentunesima edizione. Si tratta di un importante appuntamento caratterizzato quest’anno dalla concomitanza con il Giubileo Universale ordinario della Chiesa Cattolica 2025 – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia, Responsabile Grandi Progetti e Referente Chiese Aperte - detto anche Giubileo della Speranza. Oltre alla conoscenza della storia e dell’architettura degli edifici di culto, estenderemo la nostra attenzione anche ai manufatti che vi sono contenuti, con un approfondimento storico - artistico delle opere e degli autori che le hanno realizzate”.
Nelle varie regioni ci saranno Abbazie, Cappelle, Chiese da poter visitare.
A seguire, alcune delle visite che si potranno effettuare
In Campania – Cava de’ Tirreni – Abbazia Benedettina della SS. Trinità alle ore 12.
L’Abbazia dei Padri Benedettini della SS.Trinità di Cava de Tirreni (Salerno ) sorge nell’amena cornice della valle metelliana, a 3 km dalla città di Cava dei Tirreni e a poca distanza dalla Costiera Amalfitana. L’Abbazia fu fondata nel 1011 da S. Alferio, nobile salernitano di origine longobarda formatosi a Cluny. Ben presto, sotto il terzo Abate S. Pietro, divenne centro di una fiorente Congregazione, l’ Ordo Cavensis, che giunse a comprendere circa 400 dipendenze tra chiese, abbazie e priorati. In tal modo essa estese la sua influenza spirituale e temporale in tutto il Mezzogiorno d’Italia, grazie anche al favore dei principi salernitani che la fecero oggetto della loro benevolenza.
Allo splendore dei primi tre secoli si accompagnò la santità : i primi quattro abati sono stati riconosciuti santi dalla chiesa (Alferio, Leone, Pietro, Costabile), altri otto beati (Simeone, Falcone, Marino, Benincasa, Pietro II, Balsamo, Leonardo, Leone II).
Importante l’archivio, con circa 15000 pergamene dall’VIII al XIX secolo, e la biblioteca, che raccoglie, tra l’altro, preziosi manoscritti e incunaboli. In seguito alla legge di soppressione (7 luglio1866), la badia fu dichiarata monumento nazionale e affidata in custodia all’Abate. Durante i secoli della sua storia l’Abbazia si è arricchita di molte opere d’arte di epoche diverse:edifici, affreschi, mosaici, sarcofagi, sculture, quadri, codici miniati e oggetti preziosi.
Ad Alife, nel casertano visita alla Cappella in Via San Sisto – ore 12.
La Cappella sorge nel luogo dove secondo la tradizione si fermò la mula che trasportava la cassa contenente le ossa di San Sisto che il conte Normanno Rainulfo De Quarrel Drengot aveva ricevuto nel 1132 dal papa Anacleto II. Si fa risalire alla prima metà del XII secolo la costruzione della Chiesetta. Della struttura originaria rimangono pochissime tracce. Intorno all’anno 1844 Luca Panella – ha affermato Giovanni Parisi, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Alife, nel casertano - facoltoso cittadino alifano, fece ricostruire la chiesetta dandogli l’aspetto attuale. E' a pianta rettangolare di m 8x14 circa. La facciata d’estrema semplicità risulta delimitata a destra e a sinistra da doppie lesene, sulle quali si innalza il timpano triangolare dove si trova un grande oculo dal quale entra luce nella chiesetta. Un’unica porta da accesso alla chiesetta”.
In Molise – A Campomarino a 6 Km da Termoli – Visita alla chiesa di Santa Maria a Mare – ore 11.
“La Chiesa di Santa Maria a Mare si trova nel centro storico di Campomarino e risale al XII-XIII secolo, ma ha subito sostanziali modifiche nel corso del XVI secolo che ne hanno cambiato lo stile e trasformato l’interno in un ambiente unico. La Chiesa conserva poche tracce dell’antico stile romanico che la caratterizzava – ha dichiarato Oscar De Lena, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Termoli - tra cui parte dei muri perimetrali, una porta murata, le finestre con arco acuto e due absidi. La struttura attuale si presenta in pietra, è costituita da una serie di archetti pensili che sono poggiati su mensole e lesene laterali. L’interno, dopo i restauri, consente di ammirare le absidi e le basi di sostegno dei pilastri e delle colonne dell’edificio precedente. Sulla parete laterale destra ci sono la statua raffigurante Sant’Antonio da Padova in cartapesta dipinta e un busto di Santa Cristina in legno intagliato, dipinto e argentato”.
In Calabria eventi anche ad Amoroni e a Reggio Calabria!
In Calabria c’è la chiesa di Piedigrotta ed è tutta scavata e scolpita nella roccia calcarea. La Chiesetta di Piedigrotta si distingue per la sua insolita ubicazione e struttura. Situata al livello del mare, è completamente scavata nella roccia calcarea, con un’entrata che si apre direttamente sulla spiaggia. Questa caratteristica le conferisce un’atmosfera unica, in cui la luce naturale filtra dolcemente attraverso l’ingresso, illuminando le sculture e i dettagli interni in un gioco di luci e ombre che cambia nel corso della giornata. La chiesetta si trova a Pizzo Calabro. All’interno, la chiesa ospita una collezione di statue e bassorilievi sacri, anch’essi scolpiti direttamente nella roccia della grotta. Queste opere d’arte rappresentano figure religiose, scene bibliche ed episodi della vita di Gesù e della Madonna, testimonianza della profonda fede dei fedeli e degli artisti che hanno lavorato a questo progetto attraverso i secoli. Ogni scultura è frutto di un minuzioso lavoro artigianale che ha richiesto non solo abilità tecnica ma anche una profonda sensibilità spirituale. La precisione dei dettagli, l’espressività delle figure e la fluidità delle forme conferiscono a queste opere un valore artistico e devozionale che colpisce i visitatori.
“Secondo la leggenda nel 1600 una veliero proveniente da Napoli, con a bordo il quadro della Madonna, sarebbe stato sorpreso da una tempesta, schiantandosi sulla scogliera e naufragando.
Durante la tempesta i marinai della nave fecero voto alla Madonna di ergere una cappella in caso di salvezza. I marinai si salvarono raggiungendo la riva a nuoto e si salvò anche il quadro ritrovato sulla spiaggia. Mantenendo la promessa, scavarono nella roccia una piccola cappella votiva – ha dichiarato Murmura - e ci posizionarono la sacra immagine onorando il voto.
Verso il 1880 un artista locale, Angelo Barone, decise di dedicare la propria vita a quel luogo e ogni giorno raggiungeva il posto a piedi per ingrandire la grotta a colpi di piccone. Finiti i lavori, inserì negli ambienti scavati le statue rappresentanti la vita di Gesù e dei Santi. Alla morte del padre, il figlio Alfonso dedicò altri 40 anni della sua vita per completare l’opera d’arte, scolpendo gruppi di statue, capitelli con angeli, bassorilievi con scene sacre e affreschi”.
“In Calabria, ad Amaroni, visita all’Abbazia di San Nicola e alla Chiesa di Santa Barbara Vergine. Visiteremo la cappella laterale della chiesa parrocchiale di Santa Barbara Vergine e Martire patrona di Amaroni, con esposizione dei documenti riguardanti la chiesa parrocchiale e l'antica abbazia di San Nicola delle Maliole, situata in contrada Batia del comune di Amaroni. Per tutti l’appuntamento è Domenica 11 Maggio dalle ore 12.00 alle ore 20.00 2. L’ Abbazia di San Nicola Delle Maliole - ha affermato Lorenzo Satanassi, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Amaroni - è stata costruita prima in periodo bizantino, prima metà dell'anno 1000, in seguito ricostruita in periodo normanno da San Luca di Melicuccà (RC) vescovo di Isola Capo Rizzuto (KR) nel 1092 circa, e visita alla antica icona della Madonna dei Sette Dolori risalente al 1500, situati in contrada Batia del comune di Amaroni. Per la visita ai ruderi della antica abbazia di San Nicola Delle Maliole e all'icona della Madonna dei Sette Dolori il ritrovo è alle ore 16 e 20 in piazza Matteotti”.
Chiese Aperte in Basilicata ed esattamente a Tolve.
A Tolve Basilicata – Chiesa della Santissima Annunziata. Apertura straordinaria del Campanile della Basilica di San Rocco.
“A Tolve, (PZ) visite dalle ore 11, alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 19 alla Basilica - Santuario Diocesano di San Rocco con apertura straordinaria del Campanile e alla Chiesa della SS. Annunziata e alla Chiesa del Purgatorio. La Basilica è stata individuata, dall'Arcidiocesi di Acerenza come uno dei Luoghi Giubilari. La fondazione del convento della SS.ma Annunziata risale all'ultimo ventennio del XVI secolo, con la costruzione che proseguì per circa quarant'anni, terminando nel 1637. In quel periodo, gli Ordini mendicanti francescani ebbero un ruolo significativo a Tolve, con la realizzazione di questo convento che seguiva la costruzione, di pochi anni prima, del convento cappuccino di Sant’Antonio. La differenza nella concezione insediativa tra i due ordini è evidente: il convento cappuccino era situato lontano dal centro abitato – ha affermato Katia Straziuso - in una posizione più isolata, mentre quello dei Conventuali si sviluppa in una zona a ridosso del centro urbano, in modo che i frati potessero partecipare attivamente alla vita sociale del paese. Sull’architrave è incisa la data di costruzione del portale ad opera di maestranze lucane.
Dal 1985 i restauri dopo il terremoto del 1980. Il restauro ha riguardato lavori di consolidamento statico, successivi al terremoto del 1980. Entreremo in un luogo di storia. La chiesa della SS.ma Annunziata è un edificio a navata unica, con sei nicchie laterali che ospitano dipinti seicenteschi di Pietro Antonio Ferro, pittore tricaricense che operò per conto dei Francescani negli anni intorno al 1620. Tra le opere di Ferro si trovano scene come l'Annunciazione, la Deposizione di Cristo e la Madonna con Bambino e Santi. Alcuni di questi dipinti furono trafugati e successivamente ritrovati e restaurati. L'interno della chiesa è caratterizzato dalla presenza di un'imponente cantoria con un organo a canne perfettamente funzionante. La zona del coro è sopraelevata e chiusa da un altare preconciliare, con aperture laterali che conducono alla sacrestia. Sotto la pala absidale è visibile un dipinto raffigurante il martirio di Santo Stefano. La chiesa è stata anche sede dell'Arciconfraternita del Glorioso San Rocco fino al 1927, quando problemi strutturali ne imposero l'abbandono da parte dei confratelli”.
Il programma completo sarà su Chiese Aperte 2025 - Archeoclub d'Italia
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