"Falli tuoi". Una notte, nessun domani per un single di annata - NOC Press

"Falli tuoi". Una notte, nessun domani per un single di annata

 




Succede più spesso di quanto si ammetta. Lo sguardo che scivola sul bancone del bar, una chat su un’app a mezzogiorno, il messaggio delle 2:03 del mattino: “Ci sei?”. Il sesso occasionale oggi non è solo un passatempo, ma per alcuni è un vero stile di vita.

Tra questi c’è lui – il single di annata.
Anagraficamente adulto, emotivamente corazzato, sessualmente efficiente. Ha fatto del “senza legami” il suo manifesto, e del letto il suo habitat naturale. Vive relazioni a tempo, spesso più brevi di un brano su Spotify. Conquista, seduce, consuma, ringrazia. E riparte.

Per alcuni è un mito moderno: libero, sfacciato, consapevole. Per altri, una mina vagante affettiva. È amato e odiato allo stesso tempo.
Amato perché sa leggere i desideri e regalare notti che non si dimenticano. L'odio, invece, arriva dopo: quando ci si accorge che lui non è lì per restare, che non costruisce, non promette, non si lega. Solo piacere, mai aspettative.

Eppure, anche chi giura di non volerlo più vedere, anni dopo lo ricorda con un sorriso segreto. Perché il single di annata lascia traccia, ma mai ferita.
Ha il dono della leggerezza, del piacere senza maschere, dell’intimità vissuta come un’avventura, non come una trappola. Non è uno stronzo, è solo trasparente. Non è un bastardo, è solo coerente.

Il sesso per lui è gioco e rispetto. Mai confondere un orgasmo con un'emozione. Una filosofia sessuale pulita, senza ambiguità. Ma non priva di fascino. Perché, diciamolo: chi non ha mai pensato almeno una volta di volerne “uno così”, anche solo per un weekend fuori dal mondo?

E se da un lato può sembrare freddo, dall’altro è semplicemente uno che ha scelto di restare libero. E la libertà, nel mondo delle relazioni, è spesso vista con sospetto… ma anche con un certo rispetto.

Sesso senza legami: libertà o difesa?

Il sesso occasionale può essere piacere o fuga. Può accenderci o anestetizzarci. La differenza? Sta nella consapevolezza. 

Chiudere la porta col sorriso

Certe persone non restano. Passano. Entrano nella tua vita nudi, senza promesse, e se ne vanno leggeri, lasciando il letto disfatto e un ricordo indecente che – inspiegabilmente – fa bene.
Il single di annata è uno di quelli.
Non lo sposi, non lo cambi, non lo aspetti. Ma lo ricordi. Magari anni dopo, quando la routine ti soffoca o quando ti chiedi dov’è finita la parte di te che si lasciava andare.

Non è amore. Non è nemmeno nostalgia.
È quel sorriso che ti viene quando chiudi una porta e sai che – per una notte – ti sei sentito vivo, vero, libero.

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