Mosca, fermato un attentato: in custodia un cittadino locale, presunti legami con l’intelligence ucraina
MOSCA – Le autorità russe hanno reso noto di aver bloccato un tentativo di attentato nella capitale. L’operazione, annunciata dal Comitato Investigativo della Federazione Russa, ha portato all’arresto di un cittadino residente a Mosca, attualmente sotto inchiesta con l'accusa di pianificazione di un'azione terroristica.
Secondo quanto riferito dalla portavoce ufficiale Svetlana Petrenko all’agenzia statale TASS, l’individuo avrebbe agito su presunte istruzioni ricevute da un contatto esterno, identificato dagli investigatori come riconducibile a un’area d’influenza ucraina. L’uomo avrebbe avuto il compito di recuperare un ordigno esplosivo nascosto in un parco nella zona ovest della città, con l’intenzione – sempre secondo la ricostruzione delle autorità – di colpire luoghi affollati.
Nel corso della perquisizione domiciliare, gli inquirenti hanno sequestrato il suo telefono cellulare. Analizzando il dispositivo, sarebbe emersa una corrispondenza che documenterebbe il piano operativo, inclusa la localizzazione del presunto nascondiglio.
Il Comitato Investigativo ha confermato l’avvio di un’indagine formale, ma non ha fornito ulteriori dettagli sull’identità dell’uomo né sulla reale portata dell’azione ipotizzata.
Parallelamente, in un'altra operazione condotta nella regione di Nizhny Novgorod, il Servizio di Sicurezza Interna (FSB) ha arrestato sette persone provenienti dall’Asia centrale. Gli arrestati sono sospettati di aver tentato attività di proselitismo per conto di un’organizzazione bandita dalla legislazione russa. Le indagini in merito restano in corso.
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