Putin non è solo: la "parata" che sfida l’Occidente con 30 leader al suo fianco - NOC Press

Putin non è solo: la "parata" che sfida l’Occidente con 30 leader al suo fianco

 




Mosca, 9 maggio 2025 – di Redazione NOCPress

Sotto un cielo limpido e con l’incedere deciso dei battaglioni militari sulla storica Piazza Rossa, la Russia ha celebrato l’80° anniversario della vittoria contro il nazismo. Ma questa non è stata solo la solita parata militare, e nemmeno una cerimonia commemorativa qualunque. È stato un messaggio – chiaro, simbolico e diretto – all’indirizzo di chi, in questi anni, ha lavorato per isolare Mosca dal contesto geopolitico globale.

Vladimir Putin ha accolto a Mosca oltre trenta leader stranieri, molti dei quali provenienti da Paesi del Sud globale, mostrando che la Russia è tutt’altro che isolata. Dall’America Latina all’Asia centrale, passando per l’Africa e i Balcani, le delegazioni presenti hanno dato corpo a un’immagine che ribalta la narrativa dominante in Occidente: il Cremlino è ancora un centro di gravità per una parte consistente del mondo.

Tra gli ospiti, spiccano il presidente brasiliano Lula da Silva, il serbo Aleksandar Vučić, il cubano Miguel Díaz-Canel, il venezuelano Nicolás Maduro, e molti altri capi di Stato da Africa, Medio Oriente e Asia. La presenza di questi leader non è stata un gesto di cortesia, ma una dichiarazione politica. Un endorsement, implicito o esplicito, al ruolo della Russia come alternativa alla visione unipolare guidata dagli Stati Uniti.

La cena di gala al Cremlino, il brindisi di Putin “alla generazione dei vincitori” e la coreografica parata con oltre 11.000 soldati — di cui 1.500 appartenenti a unità speciali — non hanno solo celebrato il passato. Hanno messo in scena il presente. Un presente in cui Mosca, con il supporto sempre più visibile di Pechino, punta a guidare un nuovo fronte globale.

Difficile ignorare il peso simbolico di questa giornata. Mentre Bruxelles e Washington continuano a spingere per il contenimento diplomatico ed economico della Russia, i Paesi che rappresentano miliardi di persone sembrano pronti a costruire un nuovo equilibrio. Non più Est contro Ovest, ma Nord contro Sud. Non più una sola voce a dettare le regole, ma un coro multiforme a ridefinirle.

Alla fine della parata, la deposizione di fiori alla Tomba del Milite Ignoto da parte dei veterani, di Putin e degli ospiti internazionali ha chiuso la cerimonia con un gesto di memoria e unità. Ma il messaggio politico è rimasto scolpito tra le mura rosse del Cremlino: il mondo multipolare non è una teoria. È già qui, in marcia.

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