Sciopero nazionale delle Poste Italiane il 3 giugno indetto da CGIL e UIL - NOC Press

Sciopero nazionale delle Poste Italiane il 3 giugno indetto da CGIL e UIL

 




Il 3 giugno 2025 è in programma uno sciopero nazionale del personale di Poste Italiane, proclamato dalle sigle sindacali CGIL e UIL. L'astensione dal lavoro durerà per l'intero turno di servizio e coinvolgerà lavoratori di tutti i settori dell’azienda, dagli sportelli postali ai centri di smistamento.

Lo sciopero nasce dalla crescente insoddisfazione per le politiche aziendali e l’esclusione delle rappresentanze sindacali dai tavoli di confronto attivi da novembre 2024. Secondo i promotori, la riorganizzazione interna prevista dall’azienda comporterà tagli agli organici e peggioramento delle condizioni di lavoro, con effetti negativi anche sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Tra le richieste principali avanzate dai sindacati figurano:

- un aumento equo delle retribuzioni;

- la stabilizzazione dei contratti precari;

- il miglioramento della sicurezza sul lavoro;

- il rifiuto della vendita di quote azionarie della società da parte del Ministero dell’Economia, per garantire il mantenimento del controllo pubblico su un servizio ritenuto essenziale.

Lo sciopero potrà causare disagi in molte aree del Paese. Si prevedono: ritardi nella consegna di lettere, raccomandate e pacchi; limitazioni nei servizi disponibili presso gli sportelli postali; possibili rallentamenti nei pagamenti, comprese le pensioni e gli accrediti bancari.

Nella provincia di Bergamo, ad esempio, sono attesi circa 1.300 aderenti, su un totale di 242 uffici postali e 14 centri di recapito. La partecipazione si preannuncia ampia anche in altre regioni.

I sindacati invitano i cittadini a comprendere le motivazioni della protesta, sottolineando che lo sciopero vuole anche difendere un servizio pubblico di qualità e garantire condizioni lavorative dignitose. Si consiglia a chi ha pratiche urgenti da sbrigare presso gli uffici postali di anticipare le operazioni nei giorni precedenti, per evitare disagi il 3 giugno.

Questo sciopero si inserisce in un contesto più ampio di tensioni nel settore pubblico e conferma la centralità del dibattito sul futuro dei servizi essenziali e sul ruolo delle aziende a partecipazione statale.

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