Tifoseria studentesca per Alessandro D’Avenia, ospite nell’Agorà del Consiglio Regionale per presentare il suo ultimo libro - NOC Press

Tifoseria studentesca per Alessandro D’Avenia, ospite nell’Agorà del Consiglio Regionale per presentare il suo ultimo libro

 



Nell’Agorà del Consiglio regionale affollato da trecento tra studenti e studentesse di cinque Istituti Superiori di Bari (Flacco, Bianchi Dottula, Marconi, Margherita Hack) e della città Metropolitana (Liceo Cartesio), festanti come allo stadio dopo una vittoria della squadra di casa, lo scrittore Alessandro D’Avenia, ha presentato “Resisti, cuore – L’Odissea e l’arte di essere mortali”, l’ultimo dei suoi romanzi, pubblicato nel 2023 da Mondadori.

L’evento è uno dei frutti – il primo – di una manifestazione di interesse della Biblioteca del Consiglio regionale per Festival, Rassegne e Premi letterari, finalizzato a promuovere la lettura e la scrittura e che ha visto tra le varie Associazioni selezionate Il Libro Possibile Winter.

Il dialogo tra lo scrittore e Rossella Santoro (dell’associazione Il Libro Possibile) è stato introdotto dalla segretaria generale del Consiglio, Mimma Gattulli che ha colto l’occasione per ricordare come la Biblioteca del Consiglio regionale sia costantemente impegnata a promuovere la lettura perché “leggere rende i cittadini più consapevoli e, dunque, più liberi”.

“Resisti, cuore – L’arte di essere mortali” è l’ultima fatica di D’Avenia (palermitano, classe 1977) che prende per mano i lettori e li accompagna in un viaggio esistenziale, partendo da un classico della letteratura occidentale: l’Odissea, poema omerico che racconta il viaggio per mare di Ulisse che, al termine della guerra di Troia, salpa per tornare a casa, ad Itaca. Perché, come ha spiegato lo stesso Autore, il senso della vita, allora come oggi, si può trovare soltanto sulla spiaggia, dove il mondo selvaggio della terra trova finalmente riposo in mare. Ulisse lo aveva capito.

Il mare è la realtà sconosciuta che affascina e che guardiamo con affetto ma contemporaneo rispetto. “ Non a caso, ha detto D’Avenia parlando ai ragazzi- i greci compiono sacrifici sulle rive del mare sia prima di partire, incontro all’ignoto, che al loro ritorno. Sono sicuro che anche voi, che vivete a Bari, andate a Pane e Pomodoro per prendere le decisioni importanti” ha ironizzato con studenti e studentesse.

Il libro è costruito intorno a quelli che D’Avenia definisce i “tre movimenti” di Ulisse, quelle transizioni che ogni vita umana dovrebbe compiere. Secondo questa visione, la prima cosa da fare è scappar via dalle battaglie in cui non ci si riconosce, così come Ulisse ebbe l’intuizione di costruire un enorme cavallo di legno e andar via da Troia. Il secondo movimento implica una liberazione dalle illusioni del destino, da tutti quei futuri possibili che ci si illude di dover vivere per essere qualcuno. Proprio in questo passaggio, diventa fondamentale il viaggio: Ulisse parte, perde tutto, diventa nessuno. Questa condizione, ultima ed eroica, gli consente di (ri)partire per trovare una nuova e più reale identità: il terzo movimento.
I ventiquattro canti del poema omerico sono quindi un augurio per gli adolescenti: imparare l’“arte di vivere” e trasformare l’esistenza di Ulisse in esperienza personale.

D’Avenia spiega poi il sottotitolo – “l’arte di essere mortali” – perché “se la morte accomuna tutti, la vita è un’altra cosa”. Per lo scrittore palermitano, infatti, quella della vita vera è un’esperienza che solo chi vive eroicamente è in grado di fare. Vivere come gli eroi è eliminare la rappresentazione per vivere la pura presenza. Vivere e non essere viventi, proprio come Ulisse.

D’Avenia ha ricordato, inoltre, la figura di don Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dalla mafia con un colpo di pistola alla nuca il 15 settembre del 1993. Una figura cardine della sua vita che lo ha reso lo scrittore che è oggi e che lui identifica, in alcuni dei suoi libri, come il “don” delle “3P”, Padre Pino Puglisi e che gli ha consentito di differenziare il vivere dal l’essere vivi.

D’Avenia ha poi parlato del suo forte legame con la scuola e con gli studenti, capaci di ispirare le trame migliori dei suoi romanzi. “Se ci pensate- ha detto - dietro la giustifica assente per motivi familiari si nasconde tutta la trama di Anna Karenina di Dostoevskij. Per non parlare dei parenti che muoiono e risorgono costantemente. In realtà, dovremmo rivoluzionare la scuola partendo dal chiedere ad ognuno di voi ‘perché siete presenti’, e non il motivo dell’assenza”.

Al termine, la presidente del Consiglio Loredana Capone è intervenuta ringraziando per l’iniziativa insegnanti e dirigenti d’Istituto, ma soprattutto, studentesse e studenti che hanno partecipato all’evento.

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