Torremaggiore (Fg). Il "Giardino degli Angeli" contro la mafia
Ci sono tanti modi per ricordare.
Si può farlo con un convegno, una marcia, un libro, un gesto. Quest’anno, l’Associazione Mirko Valerio Emanuele ha scelto un segno semplice ma profondo: affidare la memoria ai fiori, realizzati dai bambini dell’asilo per ricordare le vittime della mafia e di ogni forma di ingiustizia.
I fiori hanno adornato il “Giardino degli Angeli”, nello spazio dove qualche anno fa è stata posta una panchina con frasi che parlano di coraggio e verità :
“Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”
“La mafia non è affatto invincibile”
“Il silenzio uccide”
Accanto a questo gesto delicato dei più piccoli, si è unito il pensiero commosso di Gianfranco Papale, figlio di un carabiniere caduto in servizio. Suo padre, Francesco Papale, è morto il 9 settembre 1981 durante un’azione di contrasto alla criminalità organizzata. Gianfranco aveva solo 11 anni, ma ancora oggi conserva vivi i ricordi, scolpiti nei gesti quotidiani e nel senso del dovere trasmesso con l’esempio.
“Ricordo il suo sorriso – scrive Gianfranco – e il modo in cui, anche nei momenti difficili, riusciva a trasmettere sicurezza. Anche se era spesso assente per servizio, cercava sempre di esserci per noi, anche solo con una telefonata. Aveva il dono di rassicurare senza far pesare le difficoltà , indossando la divisa con orgoglio e consapevolezza.”
Quelle immagini e quei valori non sono svaniti. Il figlio racconta con emozione l'impatto dei funerali di Stato, il riconoscimento pubblico di un dovere compiuto fino in fondo. Un esempio che non si dimentica e che diventa oggi un messaggio per le nuove generazioni: “Lottare per la giustizia è un dovere che appartiene a tutti. Mio padre non ha mai smesso di credere in ciò che faceva, e questo lo ha reso presente nella mia vita anche dopo la sua morte”.
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