Il Cremlino valuta la risposta agli attacchi sugli aeroporti strategici

 

MOSCA – A poche ore dall’attacco che ha colpito infrastrutture aeroportuali strategiche in territorio russo, il presidente Vladimir Putin ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza nazionale. L’obiettivo è definire una linea di risposta a quella che viene considerata una manovra militare particolarmente aggressiva da parte ucraina.

Fonti vicine ai vertici istituzionali russi parlano di un contesto estremamente delicato, in cui il governo di Mosca si trova a dover calibrare una reazione che tenga conto sia del peso simbolico dell’attacco, sia delle implicazioni strategiche e diplomatiche. Non si esclude alcuna opzione, ma si tende a evitare letture allarmistiche o congetture estreme.

Gli attacchi hanno colpito siti ritenuti ad alto valore militare, aumentando la tensione tra Mosca e Kiev proprio nel momento in cui sembravano riaprirsi spiragli per un possibile dialogo attraverso i canali diplomatici, come quelli attivati nei precedenti incontri di Istanbul. Tuttavia, la situazione appare ora in fase di deterioramento.

Dall’entourage presidenziale filtra la percezione che l’azione sia stata pianificata per destabilizzare il tavolo negoziale, con l’effetto collaterale – o forse voluto – di innalzare il livello dello scontro. Le autorità russe stanno valutando attentamente le mosse da compiere, nel tentativo di evitare che l’episodio inneschi una spirale incontrollabile.

Al momento, l’ipotesi prevalente sembra essere quella di una risposta calibrata, volta a rafforzare le capacità di difesa senza alimentare il rischio di un'escalation che potrebbe coinvolgere attori esterni. Nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata circa opzioni militari straordinarie, ma il clima resta teso.

La comunità internazionale segue con apprensione lo sviluppo degli eventi, consapevole che ogni decisione presa nelle prossime ore potrà avere ripercussioni ben oltre i confini del conflitto russo-ucraino.