“Insegnando…a fotografare”. La nuova proposta di Lacertosa
Un altr’anno, un altro corso, solidale, di aiuto verso il prossimo, in parrocchia, a Foggia, aperto a tutti, per imparare le primissime basi della fotografia e soprattutto condividere ciò che si sa, nell’amicizia e amore verso il prossimo, specie chi ha solo e stesso.
Giuseppe Lacertosa si ripropone. Lo fa come sa far lui, con semplicità, umiltà e tanta, ma tanta voglia di condividere e donare. Sarebbe il quattordicesimo anno di un corso di fotografia solidale in parrocchia che, seppur ripete ciò che è stato detto e fatto, rimane sempre quell’iniziativa che ha insegnato, non solo a tener in mano una macchina fotografica e usarla, anche e soprattutto a donare, se stessi, ciò che si puo', ciò che per noi sembra superfluo ma per altri è primario, è vitale.
Lacertosa invia una Lettera Aperta ai direttori dei giornali, scrivendo ciò che vorrebbe realizzare. Eccola!
«Gentile direttore,
cari amici come ben sapete il dono che il Signore mi ha concesso è quello di trasferire la passione della fotografia.
Da alcuni anni provo a metterlo in pratica presso la RSSA il sorriso ma anche a San Severo presso la scuola dell’infanzia dell’Istituto discepoli di Gesù Eucaristico (ai bimbi di cinque anni); quando c’è tempo e le circostanze lo permettono dai ragazzi della “Città dei colori”.
Direi che, anche grazie alla compiacenza di mia moglie, riesco a trovare il tempo necessario. La fotografia però sta diventando una passione che supera i limiti!
Quindi, e vengo al dunque. Avrei ancora una idea da mettere in cantiere: realizzare l’ennesimo corso di fotografia presso una delle parrocchie (presumibilmente potremmo ripetere l’ultima performance avvenuta alla sala Monsignor Martino - Parrocchia Santo Stefano Martire- dal titolo diversamente insieme) che voglia/possa offrire ospitalità due volte al mese.
A) L’età dei partecipanti sarebbe dai dieci ai quindici anni, naturalmente previa autorizzazione dei genitori – lettera redatta dal CSV Foggia (Centro di Servizio al Volontariato) che ringrazio anticipatamente al quale potrebbero rivolgersi gli interessati anche per l’iscrizione.
B) Come trovo i possibili aderenti? Come è avvenuto anche stamani alla Festa della Repubblica, dove due ragazzi hanno voluto provare a fotografare con la mia reflex. Ordunque, il dado è tratto direbbe qualcuno, così grazie ai cellulari e alla facilità di trasferire le immagini “scattate” dai ragazzi ho aggiunto uno pseudonimo che mi permetterà a breve di contattare i genitori che vedono già nei propri figli un futuro fotografo.
Questo, per la cronaca, è avvenuto anche nella festa del volontariato dove un tredicenne si è distinto tanto da decidere qualche giorno fa di comperare una vera ed importante fotocamera. La abbiamo provata insieme utilizzando i tappi colorati e fotografando i bimbi (accuratamente senza riprenderli in viso).
Se a tutto ciò ci aggiungiamo una goccia di solidarietà RI-TROVANDO un lieto motivo per rendere questo PER-CORSO il modo confacente a realizzare ancora un pozzo d’acqua nella Guinea-Bissau a Bigene direi che il quadro è completo.
Naturalmente la necessità di avere la stampa, i mass media, gli stessi genitori ma anche gli insegnanti oltre che i fotografi e gli amici appassionati diventa cosa preponderante che potrebbe dare anche al “contenitore parrocchia” un ruolo ancora emergente nella storia dell’umanità.
Ringraziando per il tempo dedicatomi, porgo distinti saluti».
Giuseppe Lacertosa
Giuseppe Lacertosa si ripropone. Lo fa come sa far lui, con semplicità, umiltà e tanta, ma tanta voglia di condividere e donare. Sarebbe il quattordicesimo anno di un corso di fotografia solidale in parrocchia che, seppur ripete ciò che è stato detto e fatto, rimane sempre quell’iniziativa che ha insegnato, non solo a tener in mano una macchina fotografica e usarla, anche e soprattutto a donare, se stessi, ciò che si puo', ciò che per noi sembra superfluo ma per altri è primario, è vitale.
Lacertosa invia una Lettera Aperta ai direttori dei giornali, scrivendo ciò che vorrebbe realizzare. Eccola!
«Gentile direttore,
cari amici come ben sapete il dono che il Signore mi ha concesso è quello di trasferire la passione della fotografia.
Da alcuni anni provo a metterlo in pratica presso la RSSA il sorriso ma anche a San Severo presso la scuola dell’infanzia dell’Istituto discepoli di Gesù Eucaristico (ai bimbi di cinque anni); quando c’è tempo e le circostanze lo permettono dai ragazzi della “Città dei colori”.
Direi che, anche grazie alla compiacenza di mia moglie, riesco a trovare il tempo necessario. La fotografia però sta diventando una passione che supera i limiti!
Quindi, e vengo al dunque. Avrei ancora una idea da mettere in cantiere: realizzare l’ennesimo corso di fotografia presso una delle parrocchie (presumibilmente potremmo ripetere l’ultima performance avvenuta alla sala Monsignor Martino - Parrocchia Santo Stefano Martire- dal titolo diversamente insieme) che voglia/possa offrire ospitalità due volte al mese.
A) L’età dei partecipanti sarebbe dai dieci ai quindici anni, naturalmente previa autorizzazione dei genitori – lettera redatta dal CSV Foggia (Centro di Servizio al Volontariato) che ringrazio anticipatamente al quale potrebbero rivolgersi gli interessati anche per l’iscrizione.
B) Come trovo i possibili aderenti? Come è avvenuto anche stamani alla Festa della Repubblica, dove due ragazzi hanno voluto provare a fotografare con la mia reflex. Ordunque, il dado è tratto direbbe qualcuno, così grazie ai cellulari e alla facilità di trasferire le immagini “scattate” dai ragazzi ho aggiunto uno pseudonimo che mi permetterà a breve di contattare i genitori che vedono già nei propri figli un futuro fotografo.
Questo, per la cronaca, è avvenuto anche nella festa del volontariato dove un tredicenne si è distinto tanto da decidere qualche giorno fa di comperare una vera ed importante fotocamera. La abbiamo provata insieme utilizzando i tappi colorati e fotografando i bimbi (accuratamente senza riprenderli in viso).
Se a tutto ciò ci aggiungiamo una goccia di solidarietà RI-TROVANDO un lieto motivo per rendere questo PER-CORSO il modo confacente a realizzare ancora un pozzo d’acqua nella Guinea-Bissau a Bigene direi che il quadro è completo.
Naturalmente la necessità di avere la stampa, i mass media, gli stessi genitori ma anche gli insegnanti oltre che i fotografi e gli amici appassionati diventa cosa preponderante che potrebbe dare anche al “contenitore parrocchia” un ruolo ancora emergente nella storia dell’umanità.
Ringraziando per il tempo dedicatomi, porgo distinti saluti».
Giuseppe Lacertosa
info: lacertosagiupo@alice.it
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