Israele colpisce, gli USA riforniscono: gli Hellfire dietro le quinte
di Redazione NOCPress
Negli ultimi giorni, mentre il conflitto tra Israele e Iran è tornato a infiammarsi, emergono dettagli su un passaggio delicato e strategico che coinvolge in modo discreto, ma sostanziale, gli Stati Uniti.
Stando a quanto riportato da Middle East Eye, media britannico con focus sulle dinamiche del Medio Oriente, Israele avrebbe ricevuto dagli Stati Uniti un ingente carico di missili AGM-114 Hellfire, noti per la loro precisione in operazioni di attacco mirato. Il trasferimento, avvenuto in sordina poco prima dell’offensiva israeliana, ha sollevato interrogativi sulle reali distanze tra Washington e Tel Aviv nel gestire l’escalation con Teheran.
I missili — circa trecento — sarebbero stati consegnati in previsione dell’attacco israeliano, secondo quanto riferito da fonti interne all’apparato militare statunitense rimaste anonime. Una dinamica che evidenzia la linea sottile tra supporto logistico e coinvolgimento politico.
Sebbene la Casa Bianca non abbia mai confermato un suo ruolo diretto, è difficile immaginare che una simile fornitura, per entità e tempistica, sia avvenuta all’insaputa dei vertici decisionali. È altrettanto plausibile che la leadership israeliana abbia agito sentendosi politicamente coperta, se non formalmente autorizzata, da un’alleanza storica che raramente si è incrinata nei momenti critici.
Fonti vicine all’intelligence americana avrebbero inoltre confermato che già da aprile gli Stati Uniti erano informati sui preparativi israeliani per un attacco a obiettivi strategici iraniani. Nonostante le apparenze, secondo altri organi di stampa come Axios, l’amministrazione americana avrebbe adottato una posizione ambigua: critica in pubblico, tollerante nel privato.
La costanza nelle forniture militari a Israele, peraltro, non è una novità . Negli ultimi mesi, Tel Aviv ha ricevuto materiale bellico per oltre sette miliardi di dollari, rientrando in un accordo di lungo termine che continua a sostenere lo sforzo militare israeliano.
Nel quadro delle ritorsioni iraniane, anche il ruolo degli Stati Uniti non si è limitato all’osservazione. Diversi funzionari hanno confermato l’intervento delle forze americane nel contrastare missili balistici diretti contro Israele, evidenziando una collaborazione difensiva che resta attiva e operativa.
Ciò che si evidenzia non è tanto una sorpresa, quanto una conferma. Le dinamiche che regolano il rapporto tra Israele e Stati Uniti sembrano restare costanti, a prescindere da chi occupi lo Studio Ovale. Dietro le dichiarazioni ufficiali e le strette di mano diplomatiche, la logica dell’interesse strategico sembra prevalere, delineando un equilibrio che di pacifico ha ben poco, ma che resta saldo nel tempo.
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.