Mega discarica nella cava di Poggio Imperiale, il no di Cera: «Progetto che i cittadini non vogliono» - NOC Press

Mega discarica nella cava di Poggio Imperiale, il no di Cera: «Progetto che i cittadini non vogliono»

(Immagine di repertorio - foto: Tom Fisk da Pexels)

Una mega discarica progettata, in una cava dismessa di Poggio Imperiale per interrare quasi 4 milioni di metri cubi di rifiuti, vale a dire 25 volte più grande di quella di Manduria o, come ha evidenziato il Sindaco, Alessandro Liggieri: “Un volume equivalente a riempire l’intera piazza San Pietro a Roma fino a un’altezza di 10 metri per 10 volte”.

Questo prevede il progetto presentato dalla Giesse circa un anno e mezzo fa e oggi in discussione presso il Settore Ambiente della Regione Puglia.  

Ecco in dettaglio i numeri: la superficie dell’area di intervento è di 119.282 mq (di cui circa 75.550 mq per la discarica). Il sito attualmente si presenta come una cava che dal piano campagna, posto ad una quota media variabile tra di circa 132 m s.l.m. (parte sud) e 110 m s.l.m. (parte nord), scende con pareti pressoché verticali fino alla quota di circa 42 m s.l.m. (nella parte sud più profonda), con una profondità massima (in corrispondenza del progettando comparto numero 1) di circa 90 metri. 

Sono in tutto 5 i comparti previsti per lo stoccaggio dei rifiuti, oltre ad un piazzale di servizio (ingresso, pesa, uffici, spogliatoi, lavaggio ruote, stoccaggio percolati) e ad un’area da adibire allo stoccaggio delle terre e rocce da scavo, con annesso impianto mobile di frantumazione. In quasi 11 anni di attività verrà portato nella cava un volume lordo di 4,4 milioni di mc che, al netto del materiale di copertura, ammonterà esattamente a 3.772.350 mc di rifiuti. Il cronoprogramma indicativo per la realizzazione e per la gestione della discarica si completerà in 10,7 anni. La ditta proponente ha ipotizzato di immagazzinare 360 mila tonnellate di immondizia, pari a circa 1600 t/giorno. La Giesse ha previsto un utile netto, quale provento di questa attività, di oltre 5 milioni di euro l’anno.

La cava, oltre ad essere vicina ai Comuni di Poggio Imperiale, Apricena e Lesina è a circa 4,5 km in linea d’aria dal Parco nazionale del Gargano e a 6 km dai siti di rilevanza naturalistica “Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore” e “Laghi di Lesina e Varano”. 

“Qualcuno ha deciso che Poggio Imperiale debba diventare la discarica della Puglia – tuona il consigliere regionale Napoleone Cera -. Ecco la verità. Un progetto calato dall’alto, contro la volontà della gente, contro ogni logica ambientale, agricola e di buon senso. Ma noi non staremo zitti. E non permetteremo che ci seppelliscano sotto tonnellate di rifiuti”.

Per questo Cera ha depositato una richiesta di audizione urgente in seno alla V Commissione consiliare permanente, alla presenza dell’assessora all’ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, del direttore del Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana, Antonello Garofoli, nonché dei Sindaci dei Comuni di Poggio Imperiale, di Apricena e di Lesina.

“La Regione ha il dovere di metterci la faccia e di spiegare ai cittadini perché sta accarezzando l’idea di trasformare una cava nel cuore del nostro territorio in una discarica – prosegue Cera -. Vogliamo risposte, non chiacchiere. Altro che compensazioni ambientali! Ci vogliono comprare con qualche opera pubblica e qualche euro a tonnellata, come se la salute dei nostri figli avesse un prezzo. Ma noi non siamo in vendita. Il proponente sventola questa discarica monstre come rimedio allo spauracchio che la Capitanata diventi una seconda terra dei fuochi per via del fenomeno sempre più dilagante dello smaltimento abusivo dei rifiuti. Ma noi pensiamo che la soluzione non sia riempire le cave di spazzatura, la quale arriverà nella nostra terra, ogni giorno e per 10 anni, a bordo di 50 mezzi pesanti che quotidianamente attraverseranno le nostre strade. A questo ci opporremo con tutte le nostre forze, a fianco dei cittadini, a tutela della salute”.

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