Minacce alla figlia di Meloni: scuse del professore e indagini in corso
Un post choc sui social ha innescato un caso nazionale: minacce alla figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’autore è un docente campano, identificato come Stefano Addeo, 65 anni, insegnante di tedesco presso il liceo statale Enrico Medi di Cicciano, in provincia di Napoli.
Tutto è iniziato il 31 maggio, quando sui social è comparso un post in cui Addeo augurava alla figlia della premier, Ginevra, la stessa tragica sorte di Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa ad Afragola. Il post, in bianco su sfondo rosso, ha immediatamente suscitato indignazione politica e pubblica, con la condanna bipartisan e la ferma reazione di Fratelli d’Italia.
La Polizia Postale ha rapidamente identificato il professore, già noto per altri post critici verso il governo ma mai per messaggi minacciosi.
Di fronte alle conseguenze delle sue parole, Addeo si è scusato pubblicamente in un’intervista al quotidiano Il Roma, definendo il gesto “stupido” e “scritto d’impulso”. Ha aggiunto di aver rimosso il post e ha assicurato di non aver mai portato la politica in classe.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato l’apertura di un’indagine interna e ha promesso provvedimenti per difendere la dignità del ruolo educativo. Dal canto suo, il sindaco ha condannato duramente l’episodio, parlando di un “clima malato” e dell’urgenza di combattere l’odio ideologico.
Le indagini proseguono per chiarire eventuali reati legati al messaggio e per accertare se vi siano stati altri comportamenti inadeguati da parte del docente.
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.