Minaccia radioattiva: l’impatto regionale di un possibile attacco alla centrale iraniana
Un attacco alla centrale nucleare di Bushehr in Iran potrebbe innescare una crisi ambientale di vaste proporzioni, con ricadute che si estenderebbero ben oltre i confini nazionali. Secondo esperti, la nube radioattiva generata da un eventuale incidente coinvolgerebbe almeno una dozzina di Paesi vicini, mettendo a rischio milioni di persone.
Il direttore generale della società energetica russa Rosatom, Alexei Likhachev, ha messo in guardia contro un disastro paragonabile a quello di Chernobyl, sottolineando come la contaminazione potrebbe causare danni duraturi al suolo e alla salute pubblica nella regione.
L’ex funzionario delle Nazioni Unite per il disarmo, Igor Nikulin, ha spiegato che la direzione e l’estensione della nube dipenderanno dalle condizioni meteorologiche. Tuttavia, si stima che l’area colpita possa coprire migliaia di chilometri quadrati, coinvolgendo nazioni come Pakistan, India, gli Stati del Golfo, Siria, Turchia e alcune regioni meridionali della Russia, inclusi Daghestan, Cecenia e Astrakhan.
Il rischio maggiore riguarda la contaminazione a lungo termine e le conseguenze sulla salute, con possibili incrementi nei casi di malattie legate alle radiazioni. Come nel caso di Chernobyl, alcune zone potrebbero rimanere inabitabili per decenni.
Nikulin ha evidenziato che un attacco a una struttura civile di questo tipo non ha alcun valore strategico militare, dato che la centrale di Bushehr non produce materiali utilizzabili per armi. Ha inoltre sottolineato l’importanza di evitare azioni che possano configurare gravi violazioni del diritto internazionale.
Sul fronte delle misure di sicurezza, gli esperti riconoscono che intervenire efficacemente su una contaminazione così estesa è quasi impossibile. La rimozione del terreno radioattivo, per esempio, non è praticabile su larga scala. Per questo motivo, la soluzione più urgente resta la prevenzione attraverso la diplomazia e il dialogo internazionale.
Nel frattempo, le tensioni sul programma nucleare iraniano si stanno intensificando. Alcune fonti riportano che gli Stati Uniti stanno valutando azioni militari mirate, con possibili operazioni già in programma nelle prossime settimane. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso seria preoccupazione per l’escalation, avvertendo che il coinvolgimento di impianti nucleari in conflitti armati potrebbe portare a conseguenze catastrofiche a livello globale.
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