"Occhio alla Truffa": il POS truccato del barista gentile
Quando un semplice caffè può costarti centinaia di euro
di Redazione NOCPress
Sembrava un normale bar di centro città , di quelli che ti accolgono con l’aroma del caffè e il sorriso cordiale del titolare. Nessun sospetto. Nessun segnale di allarme. Eppure, dietro quel bancone si nascondeva una trappola tecnologica perfetta: un POS modificato per rubare i dati delle carte contactless dei clienti.
La truffa è venuta alla luce solo dopo mesi, grazie a una segnalazione incrociata tra diversi istituti bancari. Il filo conduttore era sempre lo stesso: piccoli pagamenti da 1,10 €, 2,50 €, 3,20 € – consumazioni quotidiane in un bar molto frequentato – seguiti da strani addebiti in apparenza scollegati, su siti esteri non tracciabili, con importi da 100 fino a 950 euro.
Il sistema: semplice e invisibile
Secondo le indagini condotte dal Nucleo Frodi Tecnologiche, il POS in questione era stato manomesso da un tecnico compiacente, esperto in dispositivi di pagamento. Al suo interno, era stato installato un chip secondario in grado di intercettare le informazioni NFC delle carte di credito e debito ogni volta che veniva effettuato un pagamento contactless.
Il cliente appoggiava la carta. Pagava. Prendeva lo scontrino. Ma senza saperlo, lasciava una copia digitale della propria carta nelle mani sbagliate.
I dati raccolti venivano poi trasferiti su server criptati all’estero e rivenduti sul dark web o usati per creare repliche fisiche delle carte, spesso utilizzate in Paesi extra UE dove i sistemi antifrode sono più deboli.
Chi c'è dietro?
Il barista – un uomo di 43 anni, con precedenti per truffa telematica – è risultato irreperibile subito dopo l’apertura delle indagini. Il bar ha chiuso “per ferie” a fine marzo e non ha mai più riaperto. Il POS incriminato è stato recuperato solo grazie alla denuncia di un cliente che, insospettito dalla somiglianza dei casi, ha collegato il suo addebito fraudolento a quella spesa al bar fatta due giorni prima.
Oggi il bar è sotto sequestro e si cerca ancora il tecnico che ha fornito il dispositivo modificato.
Come difendersi:
Questa vicenda mostra quanto possa essere facile cadere vittima di una truffa invisibile anche durante le azioni più comuni, come prendere un caffè.
Ecco 3 consigli pratici per evitare guai:
- Usa carte virtuali temporanee per i piccoli pagamenti: alcune banche le offrono gratuitamente.
- Controlla regolarmente i movimenti bancari, anche quelli sotto i 5 euro.
- In caso di sospetto, disattiva temporaneamente il contactless o richiedi un nuovo codice carta.
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