Riscoprire i Borghi d’Italia: viaggio nei tesori nascosti dell’entroterra
L’Italia custodisce gran parte del suo patrimonio culturale nei borghi dell’entroterra, piccoli centri spesso trascurati, ma capaci di regalare esperienze autentiche e paesaggi mozzafiato. A lanciare un appello per la loro riscoperta è Rosario Santanastasio, presidente nazionale di Archeoclub d’Italia: “Andiamo a visitare i borghi dell’Italia interna. Sono a rischio spopolamento, ma possiamo salvarli. Alcuni vivono una nuova stagione grazie a film e fiction, altri sono a pochi chilometri dal mare”.
Uno degli esempi più significativi è Calascio, in Abruzzo. Un tempo luogo quasi sconosciuto, oggi meta di viaggiatori attratti dalle atmosfere cinematografiche di film cult come Lady Hawke e Il nome della rosa. Il suo simbolo è la magnifica Rocca di Calascio, che domina da 1.460 metri di altitudine l’altopiano di Campo Imperatore. Inserita da National Geographic tra i 15 castelli più belli del mondo, è circondata da un borgo medievale tra i meglio conservati d’Abruzzo.
Maria Rita Acone, presidente della sede Archeoclub de L’Aquila e referente nazionale del progetto “Primavera nei Borghi”, sottolinea: “Calascio conta oggi meno di cento residenti, ma resta un borgo vivo. Offre a chi lo visita atmosfere antiche, paesaggi montani mozzafiato e un patrimonio architettonico fatto di case-torri, portali rinascimentali, vie coperte, piazze e palazzi storici”.
I visitatori possono scoprire chiese con affreschi trecenteschi, opere del pittore Teofilo Patini e tracce di una vita comunitaria ancora autentica. Passeggiare tra i vicoli di pietra, ascoltare il vento che si infila tra le case, è un'esperienza che parla al cuore.
“Non concentriamoci solo sui grandi poli turistici – insiste Santanastasio – I borghi rappresentano la vera anima culturale del Paese. Visitarli vuol dire contribuire alla loro sopravvivenza, ma anche vivere un turismo più consapevole e umano”.
Il progetto “Primavera nei Borghi”, nato per valorizzare questi luoghi, si propone di farli conoscere e amare anche alle nuove generazioni.
“Ogni borgo ha una storia da raccontare. Continuare a scoprirli – conclude Acone – è il modo migliore per sostenerli, per aiutare chi li abita e continua, tra mille difficoltà, a tenerli vivi e accoglienti”.
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