Sanità, al via le nuove figure di Assistente Infermiere e OSS: ecco cosa cambia - NOC Press

Sanità, al via le nuove figure di Assistente Infermiere e OSS: ecco cosa cambia

 



Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2025 dei decreti attuativi, diventano operative due nuove figure chiave per il Servizio Sanitario Nazionale: l’Assistente Infermiere, inedita nel panorama italiano, e il nuovo profilo dell’Operatore Socio-Sanitario (OSS), profondamente aggiornato dopo oltre vent’anni.

Si tratta di una riforma importante, voluta per potenziare l’assistenza territoriale e domiciliare, rispondendo in modo più articolato alle sfide di una società che invecchia e che richiede servizi più flessibili e integrati.

L’Assistente Infermiere è una figura intermedia tra l’OSS e l’infermiere, pensata per rafforzare i servizi alla persona nei contesti ospedalieri e, soprattutto, in quelli domiciliari e residenziali. È stato istituito con un DPCM approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni tra ottobre e dicembre 2024, e ora formalmente operativo.

Tale figura prevede un percorso formativo di almeno 500 ore: 200 ore di teoria, 280 ore di tirocinio e 20 ore di esercitazioni pratiche. La durata: tra 6 e 12 mesi, presso enti accreditati.

L'accesso è riservato a:

- OSS con diploma e almeno 2 anni di esperienza;
- OSS senza diploma, ma con almeno 5 anni di servizio e un modulo integrativo di 100 ore.

E' previsto un esame finale teorico-pratico per ottenere l’attestato professionale.

I compiti principali dell'assistente infermiere sono:

- supporto all’infermiere in procedure semplici;
- cura della persona, assistenza alla mobilità, igiene;
- collaborazione nei servizi territoriali, con competenze estese rispetto all’OSS.

In merito agli obblighi formativi è previsto un aggiornamento obbligatorio di almeno un’ora al mese lavorato, recuperabile su base triennale.

L’altro pilastro della riforma riguarda la figura storica dell’Operatore Socio-Sanitario, che viene finalmente rinnovata dopo vent’anni di stasi. Il nuovo percorso formativo punta a migliorare la qualità dell’assistenza e a uniformare le competenze a livello nazionale.

Il nuovo profilo dell’Oss mantiene la propria natura di figura socio-sanitaria trasversale, capace di operare in molteplici contesti: ospedali, RSA, hospice, strutture per disabilità e salute mentale, servizi domiciliari, ma anche ambienti scolastici ed educativi.

Le aree di competenza sono cinque:

- assistenza diretta alla persona
- supporto alla salute e al benessere
- gestione dell’ambiente di vita e di cura
- comunicazione e relazione
- formazione continua e aggiornamento.

Il nuovo percorso prevede: 1.000 ore totali così distribuite: 450 ore di teoria, 450 ore di tirocinio (in almeno 3 contesti: ospedale, RSA, domiciliare) e 100 ore flessibili (esercitazioni, laboratori) da calibrare sulla base del progetto formativo regionale.

Il nuovo OSS potrà operare in ospedali, strutture psichiatriche, residenze per anziani, carceri, scuole e nei servizi domiciliari.

Per chi è già in possesso del vecchio titolo OSS, è sufficiente un corso di aggiornamento di 30 ore per l’equipollenza.

Sia per l’assistente infermiere che per l’Oss aggiornato è previsto l’obbligo di aggiornamento professionale pari ad almeno un’ora per ogni mese lavorato, con possibilità di recupero entro tre anni.

Le Regioni e Province autonome dovranno garantire l’offerta formativa tramite enti accreditati, secondo i fabbisogni rilevati nei propri sistemi socio-sanitari.

Tuttavia l'entrata in vigore di queste novità non è priva di tensioni. Alcune sigle sindacali, tra cui la UIL FPL, hanno espresso forti perplessità. Viene evidenziata la mancanza di un piano nazionale di coordinamento tra le Regioni, l'assenza di una previsione contrattuale specifica per l’Assistente Infermiere e il rischio di sovrapposizioni e confusione nei ruoli, oltre ad un'assenza di chiarezza su retribuzioni, carriera e tutele.

Il timore è che si creino disparità tra territori e che il personale venga “promosso” senza garanzie effettive in termini di diritti, orari e responsabilità.

La creazione dell’Assistente Infermiere e il rilancio del profilo OSS rispondono alla necessità di rafforzare il welfare di prossimità, sempre più centrale nella medicina del futuro. Tuttavia, la riuscita della riforma dipenderà da quanto efficacemente le Regioni sapranno attuare i percorsi, formare gli operatori e integrare le nuove figure nelle équipe sanitarie, evitando confusione e precarietà.

L’auspicio, condiviso da molti attori del settore, è che si passi da una semplice ridefinizione di ruoli a una vera valorizzazione del lavoro di cura, fondato su competenza, dignità e stabilità.

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