Scandalo Paragon. Cancellato intercettato: Copasir ci sei?

Settimane e settimane di indagini, controlli incrociati, audizioni e convocazioni nelle varie sedi delle forze dell’ordine, ore e giorni in rete al setaccio di prove che indicassero una traccia su chi e/o cosa ha spiato il telefono cellullare di Francesco Cancellato, il direttore di “Fanpage”, senza alcun riscontro.

Ma è andata davvero così?

Stando alle nuove indiscrezioni da fonti certe e riservate, parrebbe che le indagini sulla vicenda si sarebbe arenata. Nulla di fatto, insomma, seppur il reato commesso è tra i più abominevoli, pur non avendo ucciso nessuno, ma solo la privacy di un giornalista. E si, per questo Stato ledere e violare la privacy di un giornalista etichettato di sinistra non è di fatto grave, fa comodo solo a quella propaganda politica che si nutre nel puntare il dito contro chi non la pensa come lei.

A tutti gli effetti questo scandalo è senza precedenti, sia per la gravità, sia per gli effetti che ha sortito, sia per le lacunose indagini, sia per la noncuranza posta in essere dal Governo, sia per contraddittorie versioni fornite dai governanti all’opinione pubblica.

Tutti, attraverso i media, sappiamo che il Copasir non riusciva a stabilire chi e cosa avrebbe spiato Cancellato e di aver stracciato il contratto con l’azienda israeliana Paragon Solutions produttrice del software spia Graphite, quello illegalmente inoculato nel cellulare del direttore di Fanpage.

Le ultime indiscrezioni invece dicono che la Paragon Solutions ha smentito il Copasir, dichiarando che oltre a offrirsi come scoprire chi avesse messo sotto spionaggio Francesco Cancellato avrebbe anche rescisso il contratto, poiché chi ha inoculato Graphite ha contravvenuto alle policy e privacy imposte dall’azienda israeliana. 

 

Ma c’è di più. Sempre a detta di Paragon Solutions sarebbe il governo italiano a non voler proseguire le indagini. In una nota dell’azienda si legge testuale, che «il governo non aveva nessuna intenzione di scoprire chi ha spiato i giornalisti di Fanpage».

Dichiarazioni molto importanti quanto gravi perché se vere sarebbe il Copasir ad aver mentito al popolo italiano, e perciò il governo, quest’ultimo reo di voler insabbiare tutta la vicenda. Un colpo duro alla democrazia, alla libera informazione, ai giornalisti e a tutto il mondo dell’informazione, seppur in gran parte controllato da chi governa attraverso editori e direttori di giornali investiti della carica per le loro vicinanze politiche.

Tutto vero? Beh, alla luce delle dichiarazioni della Paragon Solutions, ricordando che ha lei stracciato il contratto con il Copasir e non il contrario, parrebbe di sì. Se così fosse la premier Meloni e il governo dovrebbero rispondere agli italiani, nel Parlamento. Ma se l’opposizione è labile, si concentra più sui consensi, sui voti referendari che non hanno peso, solo numeri, come potrebbe andare a Montecitorio una discussione di tal importanza?

Il dubbio che si sta cercando di insabbiare il tutto. E tutti nel Transatlantico lo sanno bene. Pertanto, cosa si sta cercando di nascondere? 

 

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