Spalletti saluta l’Italia: il passo indietro dopo la tempesta

 

Luciano Spalletti chiuderà il proprio percorso da commissario tecnico della Nazionale italiana al termine della prossima gara contro la Moldavia. La comunicazione ufficiale è arrivata direttamente dal tecnico, in una conferenza stampa che ha sancito la fine anticipata di un incarico mai realmente decollato.

Dopo settimane complesse, culminate nella netta sconfitta subita in Norvegia, l’allenatore ha preso atto di una situazione ormai compromessa. È stato lo stesso presidente federale, Gabriele Gravina, a informarlo della decisione: non si tratterà di un semplice addio, ma di una risoluzione consensuale che prenderà effetto subito dopo l'ultimo match in programma.

Spalletti non ha nascosto l’amarezza: “Non era mia intenzione lasciare questo incarico. Ma prendo atto della scelta e mi assumo tutte le responsabilità legate ai risultati.” Il tecnico ha poi voluto sottolineare il clima di rispetto con la Federazione, riconoscendo di aver ricevuto supporto in ogni fase del suo mandato.

Il bilancio, tuttavia, resta negativo. Spalletti ha ammesso di non essere riuscito a trasmettere la sua idea di calcio, né a ottenere la coesione necessaria all’interno del gruppo. “Ero consapevole che non sarebbe stato un cammino facile, ma credevo di poter costruire qualcosa di solido. Non è andata così.”

Interpellato sui rapporti con i calciatori, ha preferito mantenere una posizione diplomatica: “Ho sempre cercato il dialogo e il confronto. Se ci sono state frizioni, non mi sono state comunicate apertamente. Ma questa maglia va sentita dentro, e forse questo senso d’appartenenza va ancora coltivato.”

Spalletti guiderà per l’ultima volta la squadra domani sera. Poi, il sipario calerà definitivamente su una gestione breve, segnata più dalle aspettative disattese che dai successi. Ora toccherà alla FIGC ripartire, cercando un nuovo volto e una nuova direzione per il futuro degli Azzurri.