Diesel Euro 5: slitta al 2026 il blocco alla circolazione - NOC Press

Diesel Euro 5: slitta al 2026 il blocco alla circolazione




Il blocco della circolazione per i veicoli diesel Euro 5, inizialmente previsto per il 1° ottobre 2025, è stato ufficialmente posticipato di un anno: entrerà in vigore a partire dal 1° ottobre 2026. La decisione arriva con un emendamento approvato in Parlamento, sostenuto dal Ministero delle Infrastrutture, per offrire maggiore tempo di adattamento a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

La nuova normativa stabilisce che le restrizioni riguarderanno solo i comuni con più di 100.000 abitanti situati nelle Regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna). Sono quindi escluse le città più piccole e le aree rurali, almeno per ora.

Tuttavia, anche nei comuni sopra i 100.000 abitanti, le Regioni potranno evitare il blocco se adotteranno misure compensative per ridurre l’inquinamento atmosferico, come previsto dalle direttive europee sulla qualità dell’aria.

I veicoli diesel Euro 5 potranno circolare senza limitazioni fino al 30 settembre 2026, comprese le aree inizialmente soggette al divieto. Dal 1° ottobre 2026, entreranno in vigore i blocchi, salvo deroghe regionali.

Le nuove disposizioni interessano i proprietari di veicoli diesel Euro 5 immatricolati tra il 2009 e il 2014, che rappresentano una fascia significativa del parco auto circolante, in particolare tra i cittadini e le piccole imprese che non hanno ancora sostituito il proprio mezzo.

Secondo quanto dichiarato dai promotori dell’emendamento, il rinvio è stato deciso per evitare ripercussioni economiche e sociali su famiglie, pendolari e lavoratori autonomi. Il Ministro delle Infrastrutture ha parlato di una scelta "di buon senso", che consente di conciliare la tutela ambientale con le esigenze quotidiane della popolazione.

Le Regioni che vorranno evitare l’entrata in vigore del blocco nel 2026 dovranno adottare azioni concrete e misurabili per il miglioramento della qualità dell’aria: ad esempio, potenziamento del trasporto pubblico, incentivi alla mobilità sostenibile, o l’introduzione di sistemi di controllo più efficaci sulle emissioni.

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