Puglia. Studio sul fenomeno della criminalità organizzata minorile. I lavori della Commissione
Continua il focus della Commissione di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia presieduta da Luigi Caroli, sulle condizioni dei minori sottoposti a restrizione della libertà nelle carceri minorili.
In particolare, l’audizione chiesta da presidente Caroli è sul tema della formazione professionale rivolta a minori e giovani adulti presi in carico dagli Uffici di esecuzione penale esterna e in stato di detenzione presso l’Istituto penitenziario minorile.
Invitati all’audizione: il Direttore dell’Istituto penitenziario minorile di Bari, Nicola Petruzzelli; la Dirigente del Centro della Giustizia Minorile di Puglia e Basilicata, Dorella Quarto; l’Assessore Sebastiano Leo e la Direttora del Dipartimento politiche del lavoro, istruzione e formazione, Silvia Pellegrini.
Lo ricordiamo, con il Decreto legislativo 2 ottobre 2018 n.121 “Disciplina dell’esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni”, in vigore dal 10 novembre 2018, è stato realizzato dopo 43 anni un vero e proprio Ordinamento penitenziario minorile.
Con questa legge sono state definite le misure penali di comunità, sono state introdotte le modifiche in alcuni ambiti sostanziali, della disciplina dell’esecuzione penale per i minori di età ed i giovani adulti, con le relative ricadute a livello organizzativo e funzionale della vita all’interno degli Istituti penali per minorenni (IPM).
Gli obiettivi da raggiungere all’interno degli IPM sono la responsabilizzazione, l'educazione ed il pieno sviluppo psico-fisico del minorenne, per prepararlo adeguatamente alla vita libera attraverso percorsi di sostanziale e concreta inclusione sociale.
La detenzione deve tendere a prevenire la commissione di ulteriori reati, potenziando sempre più, ed in maniera accortamente individualizzata, percorsi di istruzione e formazione professionale, di educazione alla cittadinanza attiva e responsabile, da coniugarsi con attività di utilità sociale, culturali, sportive e di tempo libero.
L'esecuzione della pena detentiva e delle misure penali di comunità deve favorire percorsi di giustizia riparativa e di mediazione con le vittime di reato.
Sulla base di queste premesse, così come specificato dal direttore dell’IPM di Bari, Nicola Petruzzelli, si punta alla implementazione delle misure alternative (affidamento in prova al servizio sociale, affidamento in prova con detenzione domiciliare, detenzione domiciliare, semilibertà, casi particolari di affidamento in prova), significativamente ridenominate misure penali di comunità, rivisitate accentuando lo scopo di favorire l’evoluzione positiva della personalità ed un proficuo percorso educativo e di recupero; alla necessità di un progetto educativo personalizzato dal carattere non meramente formale, previo ascolto del condannato.
Il direttore Petruzzelli ha denunciato l’assenza di attenzione alla formazione professionale da parte della Regione fin dal 2017.
“I detenuti minori sono condannati all’ozio involontario negli IPM con tutte le conseguenze che ne derivano” – ha detto - una necessità reale per 2000 ragazzi con una serie di problemi che hanno bisogno di un futuro per i quali serve una proposta attuativa.
E L’assessore Sebastiano Leo non si tira indietro di fronte a questa richiesta di aiuto sollecitata anche dal presidente della Commissione Caroli.
“Non servono proposte o misure spot, che non sarebbero risolutive”, l’assessore Leo si è impegnato a fare una ricognizione dei fondi reperibili ed utilizzabili per misure e azioni mirate.
A settembre in Commissione la Regione arriverà con una proposta concreta.
Caroli, ha sottolineato che non poteva rimanere insensibile a questo grido di dolore. Oggi rispetto al passato la situazione della criminalità è peggiorata. Nuove forme di criminalità minorile si delineano, la polizia postale può raccontare cosa accade fra i minori anche provenienti da ambienti non disagiati, che utilizzano il cellulare in forme non corrette, commettendo reati molto gravi contro coetanei.
“Speriamo si possano dare le risposte attese al più presto” – ha concluso il presidente della Commissione Caroli.
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