A Monopoli la X ediz. di PhEST, il Festival internazionale di fotografia e arte - NOC Press

A Monopoli la X ediz. di PhEST, il Festival internazionale di fotografia e arte


Dall’8 agosto al 16 novembre 2025, Monopoli si trasforma ancora una volta nel palcoscenico privilegiato per la fotografia, l’arte e la riflessione contemporanea, accogliendo la decima edizione di PhEST – Festival Internazionale di Fotografia e Arte. Un'edizione straordinaria che rappresenta un punto di svolta nell'evoluzione del festival, caratterizzata da un'espansione significativa nel tempo e nello spazio, che unisce celebrazione del passato e visione del futuro attraverso un programma culturale di eccellenza internazionale.

Un decennale che guarda avanti senza dimenticare da dove viene. L’edizione 2025 è pensata come un ponte tra passato e futuro, un’occasione per interrogarsi sul nostro presente attraverso le immagini, le installazioni e i linguaggi del contemporaneo. Oltre 30 le mostre allestite, il cui filo conduttore trae ispirazione da uno dei simboli più potenti dell’umanità in cerca di dialogo: il Golden Record lanciato dalla NASA con la missione Voyager nel 1977. Un messaggio affidato al cosmo per raccontare la vita sulla Terra a eventuali intelligenze extraterrestri. PhEST raccoglie e reinterpreta quel gesto visionario costruendo la propria capsula del tempo: un archivio visivo e immaginifico destinato allo spazio simbolico del futuro, popolato da voci, sguardi, memorie e sogni.

Un ritorno, quello di PhEST che è anche rinascita: dopo anni di chiusura, il Monastero di San Leonardo apre le sue porte nella sua interezza diventando il nuovo quartier generale. Uno spazio suggestivo e carico di storia, riportato alla vita grazie all’impegno diretto del festival, guidato da Cinzia Negherbon. L'apertura del Monastero costituisce non solo una conquista logistica, ma anche un atto simbolico: abitare luoghi dimenticati, contrastare l'omologazione del turismo di massa e promuovere una cultura dell'inclusività e della rigenerazione lenta che valorizza ritmi e identità locali. Protagonista della sede la mostra di Martin Parr, con Pleased to Meet You (a cura di Arianna Rinaldo e Giovanni Troilo), che sarà anche presente il 27 e 28 settembre per un incontro con il pubblico e la proiezione del film documentario I Am Martin Parr, in collaborazione con Wanted Cinema. A questa si aggiungono anche le già note presenze di Francisco Goya, Los Caprichos. La ragione dei mostri, un capolavoro visionario curato da Roberto Lacarbonara e Giovanni Troilo, in collaborazione con il Museo de Bellas Artes de Valencia; Yorgos Lanthimos con Jitter Period, mostra a cura di João Linneu e Myrto Steirou che riflette sulle percezioni distorte del reale.

Ma l’universo visivo di PhEST non si esaurisce nei grandi nomi. Il festival propone un mosaico di storie che si muovono tra la realtà dei luoghi e la finzione dei sogni e che vanno dal Mediterraneo all’esplorazione dello spazio, dai paesaggi rurali alle costellazioni interiori. Ed ecco che in questo 2025 dei record ci saranno: Sam Youkilis che presenta Under the Sun, un viaggio visivo nelle quotidianità contemporanee, a cura di Sophia Grieff per c/o Berlin; la mostra di Arianna Arcara frutto della residenza artistica di PhEST 2025 nella Daunia. Tre ricerche visive fortemente poetiche e intime sono quelle di Dylan Hausthor, What the Rain Might Bring; Sam Gregg, See Naples and Die 2014–2022; e Deanna Dikeman, The Place of Ordinary Moments. E poi ancora All’improvviso. Resistenze 2025 di José Angelino, progetto site-specific a cura di Melania Rossi che intreccia arte e memoria. E Zed Nelson, The Anthropocene Illusion con un allestimento speciale nel cortile del monastero tra le piante messe a disposizione dai Vivai Capitanio, in un dialogo intimo tra natura e arte; Alexey Titarenko, City of Shadows; Phillip Toledano, We Are at War; Rhiannon Adam, Rhi-Entry e Lorenzo Poli, The Geoglyphs of Our Time; Greg Segal con 7 Days of Garbage.

PhEST 2025 è anche manifesto di un modello culturale alternativo al turismo di massa. Il festival promuove un turismo lento, rispettoso, che valorizza il contatto autentico con luoghi e comunità. Esemplare in questo senso il progetto di Aleksandra Mir, che espone le sue opere in case private e botteghe storiche: dalla casa di Angelina, 90 anni, residente a Monopoli e custode di memorie e racconti nel cuore del centro storico, al negozio del baratto di Peppino, fino al laboratorio artigianale di mosaici di Paolo Mastrofrancesco. Questi spazi, normalmente privati, saranno eccezionalmente aperti al pubblico secondo la disponibilità e i desideri dei loro abitanti, trasformando ogni visita in un gesto di ospitalità autentica e condivisione reale. Nel circuito delle mostre diffuse si inserisce anche Piero Percoco, The Silent Sun, Brighton, sguardo intimo e radicato tra Puglia e Inghilterra.

A queste si aggiunge la più ampia mostra celebrativa dei 10 anni di residenze a PhEST che fa il suo esordio anche come editore, con la pubblicazione del primo libro ufficiale che raccoglie dieci anni di residenze artistiche, con immagini, visioni e testimonianze. Una memoria tangibile di un percorso collettivo che ha trasformato PhEST in una vera e propria piattaforma artistica generativa. E per celebrare i 10 anni di PhEST ci saranno anche Leo&Pipo Album - Ritratti di famiglia #WEWEREINPUGLIA; Mattia Balsamini con Under This Sun; Bangers di Arianna Arcara; Nzìm di Caimi&Piccini, Alejandro Chaskielberg con The Walking Trees e Roselena Ramistella con Ground Control; Sanne De Wilde e il suo Terre di Santi, viaggio fotografico tra sacro e profano. Tra le partecipazioni più toccanti degli artisti in mostra per questo anniversario speciale spicca poi quella di Piero Martinello, protagonista della prima residenza d'artista del festival nel 2016 con I gladiatori di Nettuno con cui rese omaggio ai pescatori di Monopoli con una serie di ritratti assolutamente inediti, che torna a PhEST per riprendere le fila di quel progetto, attraverso un lavoro di particolare intensità emotiva e documentaristica. Domenica 10 agosto dalle ore 10:00 alle 13:00 l'artista fotograferà le nuove generazioni di pescatori di Monopoli presso il Circolo dei pescatori, dopo che dieci membri della comunità originaria, documentata nel 2016, sono mancati. Le opere storiche, precedentemente esposte al Porto Vecchio, troveranno ora collocazione all’interno del Circolo dei Pescatori, insieme ai ritratti delle nuove leve, creando un ponte temporale tra passato e presente della tradizione marittima sempre viva di Monopoli.

Proseguendo con le mostre, la sezione outdoor coinvolge numerosi spazi urbani e paesaggi marini con le opere di arte contemporanea di Fabrizio Bellomo Abito Mari, a cura di Roberto Lacarbonara; il progetto Brera x PhEST con Hey you up in the sky, mostra virtuale degli studenti dell’Accademia di Brera e Pietro Terzini, Just One More Glass, Amore Mio, con la sua opera al neon ideata nell'ambito del progetto TramArt con cui l'azienda vinicola San Marzano esplora ed interpreta il rapporto tra Arte&Vino.

Come vincitori della Pop-Up Open Call ci saranno invece Angeniet Berkers, Lebensborn; Mario Red De Gabriele, Archaeologies of the Future e Brigitta Tullo, Shards of Time, Echoes of Space PREMIO FUJI. Menzioni speciali della call sono state assegnate a Magdalena Baranya, Go Home to the Internet; Nadia Koldaeva, Memory Oversaturated; Ettore Giammatteo, Voyager SNC, accompagnata da un omaggio a The Golden Record e Hsin I (Camille) Lin, Interspace.

Ma veniamo al programma delle giornate inaugurali, dall’8 al 10 agosto, che rappresentano un momento di grande vivacità: artisti da tutto il mondo incontreranno il pubblico in un calendario ricco di appuntamenti tra cui spiccano le ben 13 visite guidate a cura di Sam Youkilis, Aleksandra Mir, Alexey Titarenko, Pietro Terzini, Rhiannon Adam, Zed Nelson, Arianna Arcara (autrice della residenza artistica sul territorio 2025 di PhEST), Josè Angelino, Angeniet Berkers, Piero Martinello che ritorna a PhEST dopo 10 anni con il suo progetto dedicato ai nuovi pescatori di Monopoli e Sam Gregg. Una visita guidata da non perdere sarà anche quella alla mostra di Goya con il direttore del Museo de Bellas Artes de Valencia Pablo González Tornel. Non mancheranno, poi, i momenti di confronto e dialogo, con le letture portfolio, le photowalk gratuite di Fujifilm in cui due fotografi professionisti accompagneranno in passeggiata i partecipanti, armati di fotocamere Fujifilm, per sperimentare luce, composizione e narrazione visiva nel contesto urbano di Monopoli. Ci saranno proiezioni serali gratuite, come il documentario I am Martin Parr (domenica sera) e altri contenuti esclusivi di PhEST e dei suoi partner nazionali e internazionali. E ancora le visual talk in collaborazione con Fujifilm Italia e l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, con cui è in programma anche una rassegna cinematografica nel mese di ottobre, articolata in quattro incontri dedicati all'esplorazione delle relazioni tra cinema e fotografia nella contemporaneità, ospitata nel Monastero di San Leonardo. Infine, la musica accompagnerà le serate inaugurali, con una selezione di artisti che porteranno a Monopoli sonorità elettroniche e sperimentali: DRKTMS (venerdì 8 agosto), Linda Feki (sabato 9 agosto) e Protopapa (domenica 10 agosto), con il sostegno di San Marzano Vini.

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.