Amici del Viale Foggia: «Ora azioni concrete o adiremo le vie legali», per il degrado al "quartiere Ferrovia" - NOC Press

Amici del Viale Foggia: «Ora azioni concrete o adiremo le vie legali», per il degrado al "quartiere Ferrovia"


Mesi di sollecitazioni, anni di richieste, ma a quanto pare al quartiere Ferrovia, a Foggia, non è cambiato nulla, senonché qualche sporadico intervento di pulizia, e sempre dopo accese lamentele. Da tempo la zona è sotto il controllo quasi giornaliero delle forze dell’ordine, infliggendo sanzioni e daspi. Ma a chi lo popola in strada non interessa, anzi si continuano a registrare risse, spesso con coltelli, mazze e bottiglie rotte, mercatini abusivi, aggressioni tra loro e alla gente che circola. Intanto la sporcizia abbona e con essa ciò che ne deriva. Gli attivisti degli Amici del Viale Foggia APS che da tempo monitorano l’area, anche perché residenti, sono stanchi delle promesse inevase dall’Amministrazione comunale e avvertono che procederanno per le vie legali.


Nota stampa de “Il Direttivo degli Amici del Viale Foggia APS - presidente, dott.ssa Marialuisa de Niro.

«Siamo stanchi di segnalazioni, denunce, esposti e riunioni istituzionali improduttive, basta con le minacce velate, adesso siamo noi che passeremo alle vie di fatto. Ratti, scarafaggi, colombi, luridume, insicurezza diffusa, fogne intasate. Ci sono tutti gli elementi per adire le vie legali nei confronti dell’amministrazione per inerzia amministrativa. Abbiamo vissuto nove anni di slogan, il nostro quartiere è stato location per campagne elettorali di ogni colore e per video ad effetto. Ma adesso basta, se non saranno presi provvedimenti seri, denunceremo per omissione di atti di ufficio».

Sono più che decisi gli attivisti degli Amici del Viale Foggia APS, presieduta dalla dottoressa Marialuisa de Niro. Nonostante la presenza assidua degli agenti municipali impegnati con continuità in Via Podgora e nonostante l’installazione delle telecamere annunciate dall’assessore alla Legalità Giulio de Santis, la situazione di degrado continua a persistere al Quartiere Ferrovia.

Al centro dell'interesse degli Amici del Viale c’è la Legge n.248 del 4 agosto 2006, comunemente nota come “pacchetto Bersani”, che prevede l'abolizione delle commissioni comunali e provinciali per il rilascio della licenza necessaria all'apertura di un esercizio pubblico.

«Chiediamo all’amministrazione Episcopo proposte e ordinanze- continuano i soci dell’Asp- è vero che col decreto Bersani non ci sono limiti alle autorizzazioni commerciali, ma molti Comuni italiani, come Novara o San Giuliano Milanese, si sono autoregolati con ordinanze e provvedimenti per limitare le attività etniche, introducendo il parametro dei 150 metri di distanza tra negozi della stessa merceologia, la traduzione delle insegne e delle scritte, il divieto di formare gruppi davanti ai negozi. I residenti tollerano da anni la puzza di marcio, la carne scaduta e gli avanzi gettati indiscriminatamente negli scarichi della fogna, le bombole di gas utilizzate negli scantinati. La puzza di fogna non ci fa respirare, dove sono i Nas? Dove sono gli ispettori della Asl? Bisogna trovare delle soluzioni a tanto disagio e degrado. Ogni sera, come si può leggere sugli organi di informazione, ci sono risse e violenze. Gli ultimi controlli interforze effettuati nel Quartiere Ferrovia dimostrano l’alta percentuale di presenza di persone pregiudicate, oltre il 40%».

Secondo gli attivisti basterebbe riconoscere il Viale della Stazione come luogo storico della città per arginare il fenomeno di deprezzamento dei valori commerciali e immobiliari e obbligare il decoro delle vetrine con un’ordinanza.

Dopo mesi di promesse, l’amministrazione Episcopo non ha ancora emanato l’ordinanza antibivacco.
«Chiediamo la Zona a traffico limitato- proseguono- dal momento che l’amministrazione non riesce a bloccare i tassisti abusivi, mentre noi continuiamo a pagare gli abbonamenti, pur non trovando alcuno stallo libero nelle nostre zone tipizzate. Nonostante l'aumento della Tari, viviamo in mezzo ai bidoni delle attività commerciali. Il pagamento della Tari è ormai simile ad una forma estorsiva. Occorre pensare ad una programmazione reale per restituire dignità e decoro al Quartiere Ferrovia con strumenti giuridici tali da prevenire e fermare un decadimento senza fine che ha portato le nostre abitazioni al misero valore di 400 euro a metro quadrato. Perché non si propongono progetti di defiscalizzazione e incentivi per chi avvia attività artigiane e commercio di qualità al Quartiere Ferrovia e sul Viale?»
I soci hanno cominciato a pensare ad un'azione collettiva per decretare la responsabilità penale di tanta incuria e disinteresse per un pezzo di città. Non mancano alcune consapevolezze, da condividere con tutta la cittadinanza.

«Gli assessori continuano a sciorinare spot. Da fonti romane abbiamo ricevuto informazioni certe. Per ora non è assolutamente in programma l'apertura di una quarta stazione di comando dei Carabinieri in città e quindi al Quartiere Ferrovia. Chiediamo che quelle risorse previste siano utilizzate per assumere nuovi vigili urbani e programmare controlli straordinari», conclude la presidente Marialuisa de Niro.

 

 


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